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Scavature italiane completate in ritardo

"Domenico Citterio: "Potremmo avere ancora delle sorprese sul mercato delle patate"

"Anche quando si parla, come quest'anno, di un possibile raccolto record di patate nei principali paesi produttori dell'Europa nord-occidentale (cfr. FreshPlaza del 18/09/2014), i dati previsionali vanno sempre presi con le pinze. Se è vero che le scavature in quei paesi stanno procedendo senza intoppi, ritengo che solo a novembre avremo un quadro chiaro della situazione. Da qui ad allora molte cose potrebbero cambiare, soprattutto dal punto di vista climatico, e dunque potremmo avere ancora delle sorprese." A dichiararlo a FreshPlaza è Domenico Citterio dell'omonima azienda di import/export di patate da semina e consumo con sede a S. Martino Buon Albergo (Verona).

Quel che è certo, data la scarsa rilevanza della produzione italiana di patate nel contesto dello scenario europeo (meno del 5% dei volumi complessivi), è che la formazione dei prezzi, tanto per l'industria quanto per il mercato del fresco, seguirà logiche sulle quali l'Italia avrà ben poca voce in capitolo. Anche per questa ragione, e per il fatto che le esportazioni italiane verso la Russia sono sempre state assai limitate, lo scenario dell'embargo non dovrebbe avere particolari riflessi sul mercato interno.

"Di positivo - sottolinea Citterio - c'è che l'opera di sensibilizzazione effettuata in questi anni nei confronti dei consumatori nazionali affinché accordino la loro preferenza alle patate di origine italiana, sta pagando. Chiunque in Italia desideri acquistare prodotto locale, oggi lo fa spendendo qualcosa in più rispetto alla merce di importazione. Ciò accade perché le patate made in Italy sono quasi un'offerta di nicchia e dunque è giusto che vengano pagate di più. Tuttavia, è anche evidente che tale forchetta di prezzo non potrà mai essere troppo ampia rispetto alle medie che si registrano su tutto il resto del mercato europeo."


Foto scattata presso il negozio Eataly di Genova: una testimonianza di come si può, se si vuole, valorizzare il prodotto italiano gestendolo come un'offerta di nicchia.

In Europa, sono le grandi industrie di trasformazione a dettare legge: "Movimentano milioni di tonnellate di patate e dunque qualsiasi spostamento, che sia la scelta di una varietà rispetto ad un'altra o di una zona di approvvigionamento diversa, comporta enormi impatti. L'attuale preoccupazione dell'associazione dei pataticoltori dell'Europa nord-occidentale (NEPG) sul contenuto di sostanza secca dei tuberi - aggiunge Citterio - potrebbe determinare ad esempio che talune partire già contrattualizzate con l'industria risultino non idonee alle lavorazioni e che dunque trovino la via del mercato del fresco; d'altra parte, la conseguente necessità di approvvigionamento da parte dell'industria di nuova merce utilizzabile al di fuori dei contratti già stabiliti, avrà effetti sulle quotazioni della materia prima."


Moderno impianto di preparazione della materia prima per la trasformazione industriale nel Nord Europa, attrezzato con selezionatrice ottica.

Un raccolto italiano in forte ritardo
Per quanto riguarda invece lo scenario nazionale, Domenico Citterio segnala il forte ritardo con cui, nel Nord Italia, sono state completate le scavature: "In alcune zone si è terminato alla fine della 37ma settimana, dunque con un ritardo di un mese e mezzo/due mesi rispetto alla norma. Il clima piovoso, il compattamento dei terreni argillosi e tutte le difficoltà derivanti hanno allungato i tempi; il risultato è che, a fronte di rese superiori per via del fatto che i tuberi hanno proseguito nella loro crescita sotterranea, l'incidenza di prodotto non idoneo alla commercializzazione appare assai elevata, almeno intorno ad un 30%. Molti tuberi infatti risultano deformi o troppo scuri; abbiamo inoltre avuto a che fare con fitopatie sconosciute. Non dobbiamo quindi fare l'errore di confondere i volumi complessivamente disponibili nei magazzini con quelli che saranno poi effettivamente utilizzabili, perché quest'anno sicuramente ci sarà una differenza sostanziale tra le due cifre, non solo in Italia."


Problematiche qualitative su tuberi raccolti nella Pianura Padana.

A parere di Citterio, forse l'areale italiano meno soggetto a problemi qualitativi sarà quello della Piana del Fucino, in Abruzzo: "Apparentemente sembra che le patate del Fucino, una zona naturalmente tardiva, dovrebbero risultare di migliore qualità e senza troppi difetti."

Contatti:
Domenico Citterio & C. Srl

Via delll'Industria, 1/b
37036 S. Martino B.A. (VR) - Italy
Tel.: (+39) 045 8780144
Fax: (+39) 045 8780311
Email: info@citteriopatate.it
Web: www.citteriopatate.it