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Tra i relatori del convegno sulla Biodiversita' a Macfrut, 25 settembre 2014

"Claudio Mazzini (COOP Italia): "La vera sfida sara' garantire accesso al cibo a nove miliardi di persone"

In vista dell'appuntamento sulla Biodoversità che si svolgerà a Cesena, in parallelo a Macfrut, giovedì 25 settembre 2014, alle ore 14:30 in Sala Verde (clicca qui per scaricare l'invito), FreshPlaza ha raccolto la testimonianza di Claudio Mazzini (in foto), responsabile sostenibilità innovazione e valori presso Coop Italia, il quale parteciperà al talk show in rappresentanza del gruppo distributivo.

FreshPlaza (FP) - Cosa ha motivato COOP ad aderire all'invito di prendere parte al talk show sulla Biodiversità organizzato da Regione Veneto e Cesena Fiera?

Claudio Mazzini (CM) - La tutela della biodiversità è da sempre un argomento che Coop ha affrontato con grande impegno. Conservare, però, non vuol dire solo proteggere e mantenere un bene per le generazioni future, ma anche valorizzarlo in modo sostenibile, così da essere occasione di sviluppo per le popolazioni che lo preservano.

La Coop, in particolare, svolge un ruolo molto importante in questo senso sia dal lato del consumatore, con adeguate campagne informative, sia dal lato dei produttori o dei trasformatori dei prodotti, privilegiando sistemi e modelli sostenibili ambientalmente e socialmente. In quest'ottica, proteggere la biodiversità vuol dire, anche, favorire tutti quei modelli produttivi, come il biologico e l'agricoltura integrata, che consumano meno risorse naturali ed energetiche e hanno un impatto ridotto sugli habitat naturali.

Seguendo questa linea di pensiero l'impegno della Coop, abbraccia diversi aspetti della questione biodiversità: dalla pesca, all'allevamento, alla valorizzazione delle produzioni agricole di nicchia. Trasversale a queste azioni nei vari comparti produttivi è l'impegno di Coop a garantire i prodotti a marchio proprio come OGM free. Gli organismi biotech in agricoltura possono causare la perdita di agrobiodiversità, anche perché sappiamo ancora poco su eventuali contaminazioni del loro polline su varietà non transgeniche.

FP - Quali esperienze COOP vanta già su questo tema?


CM - Da tempo abbiamo inserito nei capitolati requisiti ambientali, dal rispetto delle normative vigenti in materia, al mettere in atto politiche e procedure di riduzione dell'impatto ambientale della propria attività. Dalla gestione delle risorse idriche alle concimazioni, dalla gestione corretta dei fitofarmaci (inclusa la gestione dei contenitori e delle attrezzature per la distribuzione) fino alla corretta gestione della plastica utilizzata per la coltivazione.

FP - In che modo la Biodiversità può favorire la filiera, nello specifico quella ortofrutticola?

CM - La produzione agricola sul fronte sostenibilità e biodiversità può essere o il principale fattore di conservazione o al contrario di distruzione. Dipende dal modello che si intende adottare. Un modello che deve essere sostenibile anche dal punto di vista economico e sociale. La vera sfida è la cosiddetta "nine-billion people question" ovvero come garantire la food security, intesa come garanzia di accesso al cibo, a nove miliardi di persone senza distruggere il pianeta.

FP - Da un sondaggio condotto tra i lettori di FreshPlaza è emerso che il 45% considera la Biodiversità "un tema che riguarda tutti" e ben il 32% l'ha giudicata "un'occasione di sviluppo per le imprese agricole". COOP come definirebbe la Biodiversità?

CM - Uso una frase di Wandana Shiva "L'impoverimento della biodiversità innesca una reazione a catena. La scomparsa di una specie comporta l'estinzione di altre innumerevoli specie, con cui essa è legata attraverso le reti e le catene alimentari. La crisi della biodiversità, tuttavia, non sta solo nella scomparsa delle specie, che diventano materie prime industriali e fanno crescere i fatturati delle grandi imprese. E' anche, e più fondamentalmente, una crisi che minaccia i sistemi di sostegno della vita e la stessa sopravvivenza di milioni di persone nei paesi del Terzo Mondo". In un mondo sempre più globale e interconesso è evidente che la biodiversità è un argomento che ci riguarda tutti più o meno direttamente e più o meno consapevolmente.

FP - Dal Vostro rapporto con i consumatori, avete tratto l'impressione che il pubblico sia interessato/maturo per recepire questa tematica?

CM - Dalle nostre analisi si evidenzia come, rispetto anche solo a qualche anno fa, quando l'argomento, almeno a livello italiano, era assolutamente pionieristico, ci sembra che la sensibilità cominci a diffondersi, seppur a macchia di leopardo, in tutti i passaggi della filiera dalla produzione alla distribuzione fino alla consapevolezza del consumatore stesso; ma comunque ancora in modo distante da quello che dovrebbe essere un livello ottimale.

Esiste comunque un target di consumatori sensibili e la testimonianza più concreta è il grande sviluppo negli anni dei prodotti da Agricoltura biologica, o dei prodotti Ecolabel che si sono via via rivolti ad un target sempre più indifferenziato. Inoltre, anche se è sempre molto difficile individuare uno specifico target di riferimento, certamente i più attratti sono i giovani, le famiglie con figli piccoli, e con un livello di istruzione medio-alto.

Tuttavia è chiaro che in questo momento bisogna ancor più tenere insieme convenienza per il consumatore e rispetto per l'ambiente; spesso però ci sono azioni che fanno bene all'ambiente e al contempo fanno ridurre anche i costi!