Vivai Bronte: la tendenza alla crescita degli areali orticoli oggi rischia di non ripagare
Il vivaio è specializzato nelle forniture di materiale vegetale per i coltivatori di pomodoro da industria e di radicchio, quest'ultimo tanto nella tipologia Tardivo di Treviso, quanto in quella Variegato di Castelfranco e di Chioggia. "Negli anni abbiamo visto crescere il distretto del pomodoro del Nord Italia, che oggi è riunito anche in forma di OI, cioè di Organizzazione Interprofessionale. Sono nate fabbriche di trasformazione e i risultati, al netto della variabilità climatica con la quale l'agricoltura ha sempre a che fare, direi che lo sviluppo di questo settore sia stato positivo."
Per quanto riguarda la coltivazione del radicchio, il responsabile commerciale fa un netto distinguo: "Il Tardivo di Treviso richiede una procedura di imbianchimento in vasca che necessita ancora di una sapienza artigianale; pertanto la coltivazione di questa varietà è ancora quasi tutta realizzata in aziende medio-piccole, a conduzione familiare, di dimensioni medie comprese tra 1 e 5 ettari; diversamente, il Variegato di Castelfranco e il Chioggia si prestano meglio ad una coltivazione su ampi areali (anche superiori ai 20 ettari, in zone come il Monselice, il basso padovano o il Veronese per esempio), grazie al fatto che negli anni sono state selezionate cultivar che auto-imbiancano in campo o ibridi come nel caso del Chioggia."
Oggi però i margini degli orticoltori sono estremamente ridotti rispetto a qualche anno fa e la crescita dimensionale delle imprese, un tempo foriera di maggiori guadagni, rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio: "Per crescere sono necessari investimenti, tanto in infrastrutture, quanto in certificazioni, non dimenticando poi i costi di manodopera e l'esposizione finanziaria con le banche. Finché la marginalità tiene, le grandi dimensioni ripagano; adesso però anche le grandi imprese soffrono perché ad oneri crescenti corrispondono redditi decrescenti. Non sono un'analista di mercato e quindi non posso spiegare le ragioni di questo fenomeno; so solo che è un dato di fatto e che probabilmente ciò indurrà ad un ripensamento dei modelli produttivi."
Per quanto attiene la prossima campagna orticola 2014/15, Franco Favaron conclude: "Ormai i giochi sono fatti, nel senso che tutti i trapianti sono stati completati, con numeri comparabili a quelli della passata stagione. Si parla in ogni caso di un ridimensionamento generale che si spera aiuti ad aumentare il reddito netto dei nostri agricoltori."
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