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Vivai Bronte: la tendenza alla crescita degli areali orticoli oggi rischia di non ripagare

"La tendenza che abbiamo registrato nell'ultimo decennio è stata quella di uno sviluppo della produzione di pomodoro da industria nel Nord Italia, quando un tempo questa coltivazione era quasi esclusivamente appannaggio del Sud; inoltre, le imprese che hanno scelto di produrre radicchio lo hanno fatto sempre di più, con superfici crescenti. Nell'ultimo biennio si sta pero verificando una tendenza alla riduzione delle superfici causata dalla sempre minore marginalità residua." Così riferisce a FreshPlaza Franco Favaron, responsabile commerciale dei Vivai Bronte, fornitori di piantine per tutta l'area veneta, in special modo per le zone del trevigiano, padovano e ferrarese.

Il vivaio è specializzato nelle forniture di materiale vegetale per i coltivatori di pomodoro da industria e di radicchio, quest'ultimo tanto nella tipologia Tardivo di Treviso, quanto in quella Variegato di Castelfranco e di Chioggia. "Negli anni abbiamo visto crescere il distretto del pomodoro del Nord Italia, che oggi è riunito anche in forma di OI, cioè di Organizzazione Interprofessionale. Sono nate fabbriche di trasformazione e i risultati, al netto della variabilità climatica con la quale l'agricoltura ha sempre a che fare, direi che lo sviluppo di questo settore sia stato positivo."

Per quanto riguarda la coltivazione del radicchio, il responsabile commerciale fa un netto distinguo: "Il Tardivo di Treviso richiede una procedura di imbianchimento in vasca che necessita ancora di una sapienza artigianale; pertanto la coltivazione di questa varietà è ancora quasi tutta realizzata in aziende medio-piccole, a conduzione familiare, di dimensioni medie comprese tra 1 e 5 ettari; diversamente, il Variegato di Castelfranco e il Chioggia si prestano meglio ad una coltivazione su ampi areali (anche superiori ai 20 ettari, in zone come il Monselice, il basso padovano o il Veronese per esempio), grazie al fatto che negli anni sono state selezionate cultivar che auto-imbiancano in campo o ibridi come nel caso del Chioggia."



Oggi però i margini degli orticoltori sono estremamente ridotti rispetto a qualche anno fa e la crescita dimensionale delle imprese, un tempo foriera di maggiori guadagni, rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio: "Per crescere sono necessari investimenti, tanto in infrastrutture, quanto in certificazioni, non dimenticando poi i costi di manodopera e l'esposizione finanziaria con le banche. Finché la marginalità tiene, le grandi dimensioni ripagano; adesso però anche le grandi imprese soffrono perché ad oneri crescenti corrispondono redditi decrescenti. Non sono un'analista di mercato e quindi non posso spiegare le ragioni di questo fenomeno; so solo che è un dato di fatto e che probabilmente ciò indurrà ad un ripensamento dei modelli produttivi."



Per quanto attiene la prossima campagna orticola 2014/15, Franco Favaron conclude: "Ormai i giochi sono fatti, nel senso che tutti i trapianti sono stati completati, con numeri comparabili a quelli della passata stagione. Si parla in ogni caso di un ridimensionamento generale che si spera aiuti ad aumentare il reddito netto dei nostri agricoltori."

Contatti:
Franco Favaron
Vivai Bronte
Mira (VE)
Mob.: (+39) 335 6025885
Email: bronte1@libero.it