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La produzione di spezie nel mondo e' in continuo aumento

Secondo i dati della FAO, nel 1993 si producevano 1,15 milioni di tonnellate di spezie nel mondo. Nel 2012 (ultimo dato a disposizione) se ne sono prodotte circa 2,10 milioni. Appare chiaro quindi che l'andamento produttivo è in continuo aumento.

Produzione mondiale di spezie - Periodo: 1993-2012

Fonte: FAOSTAT - Clicca qui per un ingrandimento del grafico.

Con una quota del 94,2% è l'Asia il continente che produce i volumi maggiori di spezie, con l'India in pole position (1,01 milioni di tonnellate). Seguono Bangladesh (78.783 ton), Cina (68.605 ton), Cina continentale (67.519 ton) e Turchia (59.056 ton).

Top-5 produttori mondiali di spezie - Media 1993-2013

Fonte: FAOSTAT - Clicca qui per un ingrandimento del grafico.

Nello specifico dell'Unione Europea, nel periodo 1993-2012 si è registrata una produzione altalenante, passando dalle 4.594 tonnellate del 1993 alle 5.720 ton del 2012, con un picco positivo di 5.872 ton nel 2002 e uno negativo di 3.102 ton nel 1995.

Produzione UE di spezie - Periodo: 1993-2012

Fonte: FAOSTAT - Clicca qui per un ingrandimento del grafico.

Le spezie si dividono in due grandi categorie: quelle che crescono nelle regioni umide e tropicali e quelle che crescono in climi più temperati o nell'area del Mediterraneo.

Pepe nero, peperoncino, cardamomo, chiodi di garofano, cannella e noce moscata, pepe della Giamaica, curcuma e vaniglia preferiscono climi tropicali. Le zone temperate sono ideali per anice, zafferano, cumino, fieno greco. Alcune, ma solo alcune, si adattano ad entrambe le situazioni, come zenzero e coriandolo, anche se il primo necessita di piogge ben distribuite, mentre il secondo tollera anche un clima secco.

Con il passare dei secoli, le coltivazioni di spezie si sono moltiplicate e si sono spostate in paesi diversi da quelli d'origine. La curcuma è oggi coltivata in quasi tutte le aree tropicali e subtropicali, la vaniglia è arrivata anche in Uganda, i chiodi di garofano in Tanzania.

Durante EXPO 2015, uno dei cosiddetti Cluster dell'esposizione universale sarà dedicato appunto al mondo delle spezie. L'allestimento esporrà le mappe che storicamente hanno guidato gli esploratori alla scoperta del mondo e alla ricerca delle spezie, suggerendo un viaggio tra le culture innescato da una sequenza di "aree sensoriali" che includeranno degustazioni, installazioni ed eventi.


 
In tutto il mondo si riscontrano moltissime differenze nella coltivazione, preparazione e utilizzo delle spezie nella cucina, nella medicina, nei rituali sociali e culturali o perfino al confine con la magia. Il percorso mostrerà al visitatore tutte quelle usate nei Paesi che appartengono al Cluster, tra cui Afghanistan, Tanzania, Vanuatu e Brunei.

E sì, perché a sorpresa, la proposta "low cost" di EXPO 2015 ha convinto anche il Sultanato del Brunei. L'idea dei Cluster - le aree tematiche che raggrupperanno i paesi più piccoli in base alle loro produzioni alimentari - era stata pensata dagli organizzatori dell'esposizione universale soprattutto per favorire le nazioni con minori disponibilità economiche.

E invece, nello spazio dedicato alle Spezie, ci sarà anche il Brunei: una nazione piccola, ma forte del quinto Pil pro capite a livello mondiale. Un'economia solida e in crescita, grazie soprattutto ai suoi ricchissimi giacimenti petroliferi.

Scheda Cluster Spezie
Sviluppo dei contenuti: Università IUAV di Venezia
Responsabile scientifico e coordinatore di ricerca: Benno Albrecht
Concept e layout della mostra: Michele Brunello, Pierluigi Salvadeo, Corrado Longa, Silvia Bertolotti
Area totale: 3.702 mq
Area espositiva: 875 mq
Area comune: 2.637 mq
Area eventi: 436 mq

Elaborazione FreshPlaza su diverse fonti.