"Avezzano (AQ): risanamento della patata "turchesa" all'Istituto agrario "Serpieri"
La fase di risanamento in vitro (eliminazione di virus e batteri dal tessuto cellulare della pianta) consiste nel far proliferare in provetta piccoli apici vegetativi di patata ricchi di cellule meristematiche, simili nella funzione riproduttiva, alle cellule staminali negli organismi animali. Un positivo e forse più sicuro risultato di risanamento è possibile ottenerlo seguendo la strada del microinnesto.
Ma nel caso del "Serpieri", la prof.ssa Maria Antonietta Milanese e l'assistente tecnico Lido Di Cioccio hanno pensato di realizzarlo mettendo in pratica un'idea alquanto bizzarra: un microscopico spicchio di tubero di patata "turchesa" è stato inserito su un esile fusto di pomodoro all'interno di una provetta contenente substrato colturale artificiale. Si è potuto subito constatare che l'innesto fra queste due parti in causa mostra una affinità sorprendente e curiosa da vedersi.
Questa tecnica, a detta dei due ideatori-esecutori, è di facile ripetitività e può essere applicata in qualsiasi periodo dell'anno, con il vantaggio che non necessita di legature e il materiale vegetale da utilizzare è sempre reperibile nella sala di crescita del laboratorio. Una volta attecchito l'innesto, la piantina in provetta può essere estratta e trapiantata nel terreno naturale, per seguirne l'evoluzione e probabilmente le sorprese produttive.
L'altra strada, a cui può andare incontro la provetta contenente la pianta innestata, è quella di asportare la parte di tessuto misto sul punto di saldatura dell'innesto per inserirlo in altri substrati opportunamente calibrati, con l'obiettivo di ottenere, raccogliere, se si è fortunati, le cosiddette chimere o stranezze.