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Basilicata: un progetto di rilancio per la coltivazione della patata

Nel giro di dieci anni le aziende agricole lucane che si occupano della coltivazione della patata si sono notevolmente assottigliate - circa 600 in totale - con una contrazione di oltre l'80% del numero di aziende e di ettari di coltivazione, oggi poco più di un centinaio.

Sono dati che, in occasione della Sagra di Giuliano dedicata alla patata, per la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori devono riaccendere l'attenzione a sostegno di un progetto di rilancio e sviluppo della coltivazione della patata soprattutto da destinare all'industria di trasformazione che registra un incremento di richiesta.

Nel sottolineare che esistono varietà riconosciute e particolarmente apprezzate da importatori ed industria quali la patata rossa di Terranova del Pollino, la patata a pasta bianca, denominata "Marca" o gialla, denominata "Paesana", coltivata da anni a San Severino Lucano, ma anche piccole produzioni (in quantità) di aree interne del Melandro, la Cia evidenzia che se incrementata, la coltura può rappresentare una valida alternativa sia per le aree irrigue pianeggianti della valle e per le aree collinari dell'Alta Val d'Agri e del Senisese.

Queste sono aree più interne dove l'irrigazione e la qualità del terreno possono garantire un'adeguata produzione e una maggiore programmazione della commercializzazione del prodotto sul mercato.

Si tratta di fare un salto tra le O.P. per realizzare quella filiera che è sempre mancata e superando le limitate produzioni ad uso e consumo familiare delle aziende agricole più piccole. L'occasione da non sprecare è il nuovo Prs 2014-2020 anche per incrementare le produzioni di maggiore qualità e in grado di garantire più reddito agli agricoltori.

Data di pubblicazione: