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Russia: arrivano le prime importazioni dirette da Asia, Africa e Cina

Mentre la Russia dichiara di star investendo nella produzione di ortaggi in serra in diverse aree del suo territorio, è chiaro che rimarrà comunque dipendente dalle importazioni per il suo approvvigionamento di frutta e verdura fresca. La Russia ha dunque deciso di ricercare nuovi fornitori e la sua attenzione è rivolta soprattutto verso l'ASEAN, l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, oltre che in Africa.

Nel 2013, gli scambi commerciali tra Russia e paesi ASEAN avevano raggiunto 17,5 miliardi di dollari, ma ora il gigante russo intende potenziare gli investimenti in quest'area: si parla ad esempio di progetti per 20 miliardi di dollari in Vietnam e 7 miliardi in Indonesia.

Importazioni da Africa e Cina
Negli ultimi tempi, gli importatori di San Pietroburgo hanno individuato nuovi fornitori di frutta. Il mercato è ora aperto a nazioni non interessate dall'embargo, come i paesi africani e la Cina. La settimana scorsa, sono arrivate le prime navi con frutta africana a San Pietroburgo. Le mele cinesi sono già disponibili nei negozi.

Recentemente, Egitto e Russia hanno discusso di una zona di libero scambio tra le due nazioni. La nazione nordafricana è intenzionata ad incrementare a breve le esportazioni di prodotti agricoli in Russia del 30%. In cambio, quest'anno, la Russia esporterà in Egitto oltre 5 milioni di tonnellate di grano. Questo accordo compenserà una parte degli effetti generati dal divieto all'import di prodotti agricoli occidentali.

Il Sudafrica è disponibile come fornitore

Secondo Putin, Russia e Sudafrica hanno sviluppato una buona relazione. Il Sudafrica è un importante partner commerciale della Russia: l'anno scorso, il commercio è cresciuto dell'11% e nei primi sei mesi di quest'anno, è aumentato già del 10%. L'entità della richiesta russa di frutta sudafricana è stata decisa durante un incontro dove si è parlato dell'embargo. Russia, Sudafrica e Mozambico hanno in programma di avviare un accordo di collaborazione per le esportazioni di frutta in Russia.

L'Uzbekistan raddoppierà la produzione
L'Uzbekistan ha in programma di investire nel settore agricolo. Per questo, il governo collabora con organizzazioni internazionali, investitori esteri, scienziati e ricercatori per incrementare la produzione di frutta e verdura.

L'Uzbekistan coltiva circa 180 varietà di frutta e verdura. Il Paese è un grande esportatore di albicocche, susine, uva, nocciole e cavoli. Il volume attuale di frutta e verdura ammonta complessivamente a 16 milioni di tonnellate, che entro il 2020 raddoppieranno. Inoltre, sono stati investiti 150 milioni di dollari nelle strutture di immagazzinamento e nei centri logistici.

Maggiori controlli alle frontiere bielorusse
Nel frattempo, la dogana bielorussa ha rafforzato il controllo sulle riesportazioni di frutta e verdura dalla Lituania. I documenti vengono esaminati attentamente prima che un carico possa proseguire. La cosa importante per gli esportatori è disporre dei certificati fitosanitari, validi per l'export dall'UE e dalle nazioni al di fuori dell'UE.

La Russia rifiuta le riesportazioni olandesi

Le autorità russe hanno rifiutato una partita di mango e asparagi olandesi. Secondo i russi, non è chiaro se i prodotti provengano realmente dalla Thailandia, come dichiarato dai documenti. Il carico sarà rispedito all'esportatore o distrutto.

Diventare indipendenti dalle patate da seme olandesi
Nella regione di Omsk, al confine con il Kazakistan, verrà costruito nel giro di tre anni un centro che si occuperà soprattutto di coltivare patate da semina. Il centro potrà fornire 18.000 tonnellate di patate, rendendo superflui i tuber da seme olandesi. Il centro utilizza tecniche di micropropagazione in vitro per le patate e i topinambur.

L'azienda è ancora in cerca di terreni adatti, ma ha già scelto le varietà che saranno propagate. Le attrezzature sono state acquistate, sono stati costruiti due magazzini ed è stato ristrutturato un sistema d'irrigazione per 200 ettari di terreno. In futuro, l'azienda amplierà la superficie soprattutto con sementi prive di patogeni.

Secondo il governo regionale, Omsk è già autosufficiente per le patate. Il raccolto locale è stimato a 818.000 tonnellate, e il consumo locale ammonta a 645.000 tonnellate. La differenza di 200-300.000 tonnellate può essere inviata alle regioni circostanti.

Congelare i prezzi per evitare i rincari
Il governo russo ha avanzato una proposta per rendere fissi i prezzi per gli alimenti, soprattutto per i prodotti di prima necessità.

Tuttavia, le tensioni sui prezzi sono tangibili. Secondo quanto riferisce APK-Inform, nel giro di una settimana i prezzi dei pomodori potrebbero aumentare anche del 30%. I prezzi attuali sul mercato Russo variano tra i 30 e i 40 rubli al kg (da 0,60 a 0,80 euro), a seconda di qualità e varietà. Una settimana prima, i prezzi dei pomodori non erano meno di 30 rubli al kg (0,60 euro).

I rincari si devono sia ad un'offerta bassa, ma anche ad una richiesta elevata; l'anno scorso, nello stesso periodo, i prezzi aumentarono ugualmente per le stesse ragioni.

Kaliningrad acquista locale
Dal blocco delle importazioni, i prezzi di frutta e verdura sono aumentati notevolmente, soprattutto a Kaliningrad, con un incremento di 0,40 euro per le mele, portandole a 1,20 euro al kg. Per migliorare la situazione sul mercato, l'Unione dei Consumatori è stata incaricata di acquistare più frutta e verdura dai coltivatori locali, i quali possono fornire patate, carote, bieta, zucchine, peperoni, cetrioli, pomodori e mele. Secondo le informazioni, il raccolto locale di pere e mele è stato buono. I prodotti saranno distribuiti da negozi e mercati.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: