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Cathy Burns, presidentessa PMA

Un'analisi sulle tendenze in atto nel settore globale del retail

Durante la giornata di apertura del PMA Fresh Connections Southern Africa tenutosi a Pretoria il 13 e 14 agosto 2014, Cathy Burns, presidentessa PMA, con un'esperienza personale di oltre 30 anni nel settore dei supermercati, ha parlato delle forze trainanti che stanno modificando l'industria della distribuzione del cibo.

In Sudafrica, la Burns ha potuto visitare per la prima volta diverse tipologie di vendita al dettaglio, inclusi gli spacci aziendali e i mercati informali: "E' fondamentale essere connessi con ciò che accade a livello globale - ha dichiarato - Ci sono certe parti del mondo in cui la crescita del settore retail è ferma o addirittura in calo. In Europa, per esempio, c'è un consolidamento e una contrazione, oltre che una pressione fiscale maggiore, e ciò rappresenta un ostacolo alla spesa dei consumatori. Il Giappone si sta ancora riprendendo dallo shock del terremoto/maremoto e tenta di stabilizzare la propria produzione, mentre l'India soffre a causa del suo scarso supporto agli investimenti stranieri".



"Allo stesso tempo, negli Stati Uniti c'è ottimismo per quanto riguarda una ripresa del mercato, per quanto ancora lenta. L'Australia e la Nuova Zelanda sono sotto pressione sul fronte dei prezzi, e il Sudafrica ha un alto tasso di disoccupazione e un'inflazione dei prezzi al dettaglio del 6%".

"D'altra parte, alcuni stati sono invece in crescita. Brasile e Cina possiedono un tasso di espansione simile delle classi medie mentre l'Africa ha un'enorme potenzialità di crescita, anche se allo stesso tempo deve affrontare problemi legati a infrastrutture e approvvigionamenti".

Cathy ha spiega che, nei mercati in via di sviluppo, ci sono retailer multinazionali quali Walmart, Carrefour e Tesco, che hanno piani di crescita molto aggressivi e investono molto. Cosa causa queste tendenze? Domanda e offerta, la crescita della popolazione o le preferenze dei consumatori?

"In genere, il fattore principale è la stabilità a livello politico che, combinata a opportunità di scambio tra merci, rende l'accesso al mercato molto più facile. Le aziende approfittano di ciò. Gli investitori guardano sicuramente al mondo agricolo e alla crescita stabile degli ultimi cinque anni. Solamente l'anno scorso, i ricavi generati dalle esportazioni globali hanno raggiunto 1,8 trilioni di dollari, cifra che è prevista in crescita".

"L'incremento della popolazione e l'urbanizzazione delle nazioni in via di sviluppo sono anch'essi fattori determinanti. La popolazione guida i consumi ed è più facile che società urbanizzate con stipendi più alti e un miglior accesso all'istruzione abbiano a disposizione più denaro da spendere per acquistare cibo invece di coltivarlo, accrescendo l'importanza dei marchi. Ci si aspetta infatti che la classe media mondiale cresca da 1,7 a 4,9 miliardi di persone entro il 2020".

Parlando dei driver dell'odierna industria del retail, Cathy ha affermato che "il multiculturalismo è la forza più grande, tanto che probabilmente le multinazionali non metterebbero qualcuno ai vertici che non abbia un'esperienza globale. In un mondo multiculturale cambiano anche i gusti e l'accesso a certi tipi di cibo, non solo per quanto riguarda i ristoranti, ma anche a casa. Le aziende dovrebbero pensare a ciò che possono fare per diversificare e coinvolgere i consumatori di tutto il mondo".

"Un altro aspetto molto importante è la trasparenza. I consumatori si aspettano una forte personalizzazione: desiderano poter scegliere i prodotti che vogliono, quando vogliono e al prezzo che vogliono. Soprattutto, desiderano sapere cosa c'è nel loro cibo. Nuove tecnologie permettono ai retailer di creare una connessione con i produttori locali grazie a insegne, internet e codici QR. Inoltre, hanno permesso alle associazioni di consumatori di avere più peso. L'unica cosa che possiedi, in quanto retailer, è la relazione con i clienti. Alla fine, ciò che ci interessa di più è conquistare la loro fiducia, in quanto i consumatori sono connessi tra loro e si fidano gli uni degli altri".

Il terzo aspetto più importante è la convenienza. "Le persone hanno sempre meno tempo e vogliono vivere vite sempre più dinamiche, quindi andare al supermercato non è una loro priorità. La sfida è rendere l'esperienza unica e coinvolgente. Le statistiche mostrano come 2,3 miliardi di clienti facciano già la spesa alimentare online".

"Ma questa è anche una sfida molto personale: per alcuni clienti significa preparare i pasti facilmente, per altri è questione di packaging, porzioni e di poter decidere dove mangiare. Altre opportunità riguardano la possibilità di aiutare le persone a creare pasti nutrienti a prezzi abbordabili, tenendo anche in considerazione che i nuclei familiari stanno diventando sempre più piccoli".

L'ultima grande forza trainante è la salute. Cathy assicura che "la situazione è critica per quanto riguarda la salute. I consumatori hanno una maggiore consapevolezza di cosa fa il cibo al loro corpo, ma il vero problema resta comunque l'obesità, che colpisce 1,5 miliardi di persone a livello globale".

"L'industria ortofrutticola è una delle più preparate per gestire il problema, anche se purtroppo deve lottare con il potere pubblicitario dei grandi marchi del cibo confezionato. In media, i bambini sono esposti ogni anno a 5.500 spot pubblicitari sul cibo spazzatura e ne vedono meno di 100 sul cibo sano. Ci sono grandi spazi per fare la differenza".

Ma quanto siamo creativi in realtà? Che innovazioni stiamo utilizzando? Come vogliamo promuovere i nostri prodotti? "La vera opportunità - ha concluso Cathy Burns - è l'innovazione, ma vi invito ad avere uno scopo, a stabilire un rapporto basato sulla fiducia con i consumatori per aiutarli a fare in modo che la scelta più salutare diventi anche quella più facile."

Testo e traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: