Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Prezzi bassi per il prodotto destinato al trasformato in succhi

Calabria: le attese sulla produzione di arance e le preoccupazioni relative all'embargo

Secondo quanto riferito a Labitalia da Francesco Cosentini, direttore generale della Coldiretti Calabria, la produzione di arance nella provincia di Reggio Calabria, in particolare nella piana di Rosarno e Gioia Tauro si preannuncia al momento buona, anche perché in Calabria non si sono registrate le anomalie climatiche che hanno caratterizzato l'estate in molte altre zone.

"L'unica cosa è che probabilmente la raccolta delle arance comincerà con un lieve ritardo rispetto agli altri anni - aggiunge Cosentini - ma per il resto ci aspettiamo un'annata che ci riscatti dalle pesanti perdite subite l'anno scorso (-80% della produzione) in tutta la fascia tirrenica a causa delle ceneri dell'Etna."

I numeri della produzione agrumicola in provincia di Reggio Calabria sono importanti: ben 8.000 ettari coltivati ad agrumi e di questi il 60% sta nella piana di Gioia Tauro e di Rosarno, dove si producono circa 150.000-180.000 tonnellate di frutti. "In tutta la Calabria - dice Cosentini - si produce 1 milione di tonnellate di agrumi l'anno, con l'impiego ogni anno di 3.000 lavoratori stagionali extracomunitari nella sola piana di Gioia Tauro e 8.000 in tutta la Regione."

Interpellato da FreshPlaza, un agrumicoltore della Piana di Gioia Tauro dichiara: "La raccolta degli agrumi dovrebbe cominciare per fine novembre-inizi di dicembre, in base al freddo che si registrerà. Quindi è prematuro fare anticipazioni; posso però dire che, in base all'attuale fase fenologica, prevedo una buona qualità, a meno di improvvise calamità naturali, come ceneri vulcaniche, grandinate, attacchi di qualche insetto o fitopatie."

"Ciò che ci preoccupa già da adesso è la situazione commerciale, che risulta critica, almeno quanto quella dello scorso anno", segnala l'agrumicoltore calabrese.

Arance destinate al trasformato
Cosentini della Coldiretti sottolinea inoltre che il vero problema per i produttori sono i prezzi troppo bassi che vengono riconosciuti per il prodotto destinato alla trasformazione in succo: dai 3 ai 7 centesimi di euro al chilo. Gli acquirenti delle arance calabresi sono all'80% i grandi gruppi industriali, anche multinazionali, che le trasformano in succhi di frutta: dalla Coca Cola a San Benedetto, San Pellegrino e Rauch.

"Purtroppo con le arance non si riesce a fare quello che si fa con il pomodoro da industria o con il tabacco, cioè vendere la produzione in anticipo - spiega il dirigente della Coldiretti Calabria - qui la proprietà è troppo frazionata e la dimensione media di un'azienda è inferiore a un ettaro."

Embargo russo
In relazione al veto russo imposto sulle importazioni UE e non (cfr. FreshPlaza del 25/08/2014), l'agrumicoltore della Piana di Gioia Tauro afferma: "E' una catastrofe, soprattutto per il settore agrumicolo, nonostante ci siano altri paesi dell'Est Europa che comunque continueranno ad acquistare il nostro prodotto; tuttavia non faranno mai i numeri della Russia. In questo modo non si fa altro che arricchire e rafforzare quelle che sono le nazioni emergenti nel settore ortofrutticolo, e che potenzialmente diventeranno forti concorrenti dell'Italia anche nella qualità dei prodotti." Il produttore fa riferimento all'Egitto in primis e anche ad altri paesi del Nord Africa.

"Non credo, inoltre, che i fondi stanziati dalla Commissione europea riguardo la merce deperibile saranno in grado di colmare il danno che questo embargo provoca ai produttori", dichiara l'agrumicoltore.

Sulla possibilità di nuove destinazioni che vadano a "compensare" il vuoto lasciato dalla Russia, egli commenta: "Altri acquirenti come la Federazione Russa non penso di poterne trovare."