USA: in calo il consumo di patate, si lavora al rilancio
A risentire del crollo è stato in particolare il segmento delle patate fresche, il cui consumo è sceso a 12 chili pro capite nel 2012, con una perdita del 40% rispetto ai 21 chili registrati nel 1970.
Ritmi di vita sempre più frenetici hanno spinto gli americani ad allontanare la patata dal piatto. A fatica riescono a trovare 10 minuti per infilare una porzione di patate surgelate nel microonde, figuriamoci a cucinarle secondo le ricette tradizionali che prevedono una lunga preparazione, si legge sul Wall Street Journal.
Ma a influire sull'abbandono del tubero è stato anche l'affermarsi, tra la fine degli anni '90 e l'inizio 2000, di un regime dietetico sempre più equilibrato, per non parlare della "fobia da carboidrato" propagandata da diete alla moda come la South Beach o la Atkinson.
Nonostante abbia visto giorni migliori, non si può però dire che il mercato delle patate sia in totale crisi. Il settore dalle coltivazioni di tuberi frutta ancora 4 miliardi di dollari all'anno, secondo le stime USDA. E il ricavo sale nei segmenti dei semilavorati: la vendita di patatine fritte e in busta fattura in media 7,5 miliardi di dollari l'anno secondo l'Euromonitor.
Per incrementare le vendite, diverse compagnie stanno inventando nuove promozioni e gusti particolari, come versioni light e gourmet. Mentre il comitato US Potato Board, con base a Denver, sta cercando di modificare l'immagine del tubero, promuovendone gli aspetti salutari.
Il prezzo delle patate fresche, d'altra parte, resta molto volatile e quest'estate è crollato per ragioni non del tutto chiare. Secondo le stime dell'Università dell'Idaho, durante il mese di agosto gli agricoltori hanno venduto 45 chili di patate a 3,25 dollari. A maggio, il prezzo era di 8 dollari per la stessa qualità.
Un business in difficoltà, che però ha avuto momenti d'oro. Come gli anni '50, quando il signor McDonald cominciò a vendere patatine come accompagnamento dei suoi hamburger. Dopo 44 anni, la multinazionale ha iniziato a proporre super porzioni da 200 grammi con oltre 600 calorie l'una. Porzioni poi ridotte nel 2004 sull'onda di una maggiore attenzione generale verso stili alimentari più salutari.
Allo stesso modo, anche Burger King ha lanciato sul mercato una linea di patatine fritte per chi tiene alla linea, le Satisfries, con il 40% di grassi e il 30% di calorie in meno rispetto alle "classiche".
All'inizio del 2000 la Frito-Lay, controllata PepsiCo., ha cominciato a sperimentare nuovi gusti per conquistare sempre più clienti. Una strategia vincente che l'ha portata a conquistare il 70% del mercato nazionale.