Le angurie Zamperlin si difendono dalla crisi orientandosi sui canali d'élite
I cugini Andrea e Gianluca Zamperlin.
L'impresa, che riunisce 10 aziende agricole, di cui 5 facenti capo alla stessa famiglia Zamperlin, dispone di 100 ettari di terreni coltivati, per un volume annuo di 10.000 tonnellate di anguria.
"Le nostre tecniche colturali si avvicinano molto alla biodinamica, ma più ad una biodinamica pratica che non filosofica - spiega Gianluca - e già questo aspetto costituisce un elemento di diversificazione della nostra offerta, la quale si muove comunque in controtendenza anche nella scelta dei canali di vendita."
Il gruppo Zamperlin, infatti, ha deciso volutamente di non rivolgersi al canale di massa - e massificante - della grande distribuzione, selezionando invece partner commerciali nel normal trade, con particolare attenzione alle frutterie di élite, o con gli stabilimenti balneari di Rimini, nonché con catering, ristorazione, fino ai chioschi di vendita dell'anguria a fette.
"Rifuggiamo l'appiattimento dei prezzi, dei gusti e dei sapori. Il nostro target sono le persone che sono stanche di spendere poco per non ottenere nulla in cambio."
La produzione di anguria, che rappresenta il 90% - con solo un 10% di meloni, introdotti in coltivazione sperimentale quest'anno - è costituita da classiche varietà allungate ("le mini le abbiamo ormai abbandonate", dice Gianluca).
Il gruppo Zamperlin spedisce sia in Italia che all'estero (prevalentemente Paesi dell'Est e, solo qui, vendendo ai supermercati) con un bollino che garantisce origine e qualità dei frutti (in termini di grado Brix, cioè di tenore zuccherino).
La stagione dell'anguria in campo aperto, cioè quella che rappresenta i volumi più significativi, va dal 10-15 giugno al 20 agosto.
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