Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Drosofila del ciliegio: primi danni in Svizzera

La drosofila del ciliegio (Drosophila suzukii), scoperta per la prima volta nel 2011 in Svizzera, ha causato danni ai frutteti. L'inverno particolarmente mite ha consentito a un maggior numero di insetti di sopravvivere. Lo riferisce la stazione di ricerca Agroscope di Wädenswil (ZH), precisando che la lotta contro il moscerino è difficile anche mediante l'uso di insetticidi.

Attualmente non si può ancora stabilire l'ammontare dei danni. L'infestazione varia molto da regione a regione e anche da azienda ad azienda, ha spiegato l'esperto Stefan Kuske al servizio d'informazione agricola LID.

Il centro di studi agricoli Ebenrain di Sissach (BL) riferisce circa danni economici nettamente maggiori rispetto all'anno scorso. Un produttore ha perso tutto il raccolto. Secondo il centro Strickhof di Winterthur (ZH), in alcune singole fattorie del canton Zurigo il moscerino asiatico ha compromesso dal 30 al 40% della produzione.

Finora nessuna strategia di lotta è risultata efficace contro la Drosophila suzukii. Agroscope sta esaminando, fra l'altro, l'uso di trappole con liquidi che attirano il moscerino e apposite reti a maglie fini (0.8 mm) per coprire gli alberi. L'impiego di insetticidi, per i quali occorre un permesso speciale, è stato finora deludente. La lotta chimica è infatti di difficile attuazione, poiché l'insetto attacca il frutto appena prima del raccolto. L'utilizzo a scopo di prevenzione "è una perdita di tempo e di soldi". I veleni sono eventualmente indicati quando una forte infestazione minaccia direttamente la raccolta.

La Drosophila suzukii appartiene alla famiglia dei moscerini della frutta o dell'aceto (Drosophilidae). E' originaria dell'estremo oriente (soprattutto Giappone, Cina e Corea). In Europa è stata identificata per la prima volta nell'autunno del 2008 in Spagna e nel 2009 in Italia. Nell'estate 2011 è stata scoperta la prima infestazione anche in Svizzera: in Ticino, in Vallese e nei Grigioni.

Contrariamente ai moscerini dell'aceto indigeni, che depongono le uova solo su frutti molto maturi o marci, le femmine della suzukii sono dotate di un potente ovodepositore dentato con il quale provocano fori nei frutti sani per deporvi le uova. Esse attaccano tutta la frutta a polpa tenera (mirtillo, lampone, mora, fragola, ciliegia, uva, albicocca, pesca, susina, kiwi), e diversi frutti selvatici (ciliegie e more selvatiche, corniolo, vite selvatica, solanacee, rosacee come rosa canina e altri). Una femmina può deporre fino a 400 uova, e i danni causati dalle larve espongono inoltre i frutti a malattie secondarie.

La nuova generazione di moscerini sguscia già dopo 18 a 30 giorni. Gli adulti possono sopravvivere fino a nove settimane. I voli si hanno da aprile a novembre. Le infestazioni possono raggiungere anche zone elevate, fino a 1550 metri. I moscerini - soprattutto le femmine adulte - svernano in luoghi protetti sotto foglie o sassi.
Data di pubblicazione: