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Guida pratica all'EXPO 2015: per non perdere il treno dell'innovazione e della crescita

Ci sono tanti motivi per essere "expottimisti", secondo la rivista Wired, che è assolutamente convinta che la prossima esposizione universale, in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 a Milano, sul tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la vita", sia "un evento positivo per la metropoli lombarda e per l'Italia".

Così, per aiutare aziende, singoli, associazioni e istituzioni a cogliere le tante opportunità che l'Expo offre, in quanto "straordinaria occasione di visibilità e di sviluppo che non si ripeterà per molto tempo", Giacomo Biraghi, Alvise De Sanctis e Luca Ballarini di Wired hanno realizzato e messo a disposizione on line "#Expottimisti, Guida pratica all'Esposizione universale di Milano. Tutto quello che dovreste sapere sull'Expo 2015 e non sapete a chi chiedere", manuale che raccoglie una vera messe di informazioni e di suggerimenti pratici, oltre i "tecnicismi" degli addetti ai lavori e oltre i "pregiudizi" degli "exposcettici", che ormai si moltiplicano sul web e sulla carta stampata.

A portata di mano, dunque, una pubblicazione agile, snella, facilmente consultabile, che organizza in modo razionale e fruibile le notizie essenziali, spiega l'impatto economico dell'evento e illustra, soprattutto, quali siano i plus dell'esposizione di Milano e gli strumenti da usare per riuscire a trasformarla in un vero momento di crescita.

All'inizio viene tracciato un efficace identikit dell'Expo, "evento per nazioni su scala globale, che in inglese è definito come World's Fair", al quale possono partecipare tutti i Paesi "purché siano membri delle Nazioni Unite o di altre agenzie internazionali".

E la prima parte, quindi, è interamente dedicata alla spiegazione del format Expo, che "è a tutti gli effetti un grande parco a tema, bandito ogni cinque anni", in cui, a differenza dei Giochi Olimpici o dei Mondiali di calcio, il governo "vincitore" e assegnatario acquista la possibilità di organizzare tutto in modo "originale e creativo", come uno show televisivo, seguendo alcuni vincoli e obblighi.

Alcuni cenni storici ricostruiscono in una sintesi l'evoluzione dell'Expo attraverso due secoli, a partire dalla prima "Great Exhibition" universale tenutasi a Londra nel 1851 (a suggello della prima rivoluzione industriale) e dalla seconda del 1855 a Parigi, dove nell'edizione del 1889 s'inaugura per il centenario della Rivoluzione francese la Tour Eiffel, ai tempi la struttura più alta del mondo, fino alla prima esposizione organizzata in Italia, allestita proprio a Milano nel 1906.


Un secolo e mezzo di Esposizioni universali. Clicca qui per un ingrandimento.

C'è anche una scheda sul BIE, l'organismo incaricato di gestire il calendario delle Expo e di stabilirne le regole, seguita da uno specchietto cronologico su tutte le esposizioni, fino all'ultima di Shanghai 2010, ciascuna associata al numero di visitatori (in Cina finora il record, con 73 milioni di presenze). Infine l'Expo di oggi, con i temi più attuali e il più recente protocollo, quello stilato nel 1988.

Interessante e completa anche la seconda parte della pubblicazione, che si concentra su Expo Milano 2015, a cominciare dai numeri: 1,1 milioni di mq di sito espositivo (area totale), 147 partecipanti confermati (144 paesi e 3 organizzazioni internazionali), 60 padiglioni autonomi per altrettanti paesi (130mila mq), 9 cluster legati ciascuno a uno specifico tema, 490mila mq di spazi comuni e verde, oltre 75 unità di ristorazione, una capacità di 250mila visitatori al giorno, 20 milioni di visitatori stimati, prezzo medio del biglietto di ingresso, 25 euro.

Poi le novità: un unico viale per tutti i paesi (il decumano di una città romana contemporanea, mentre sul cardo si allineeranno gli spazi italiani), così da garantire a ognuno la stessa visibilità, indipendentemente dalla forza economica, e i padiglioni "cluster", inedito genere di spazi, non più regionali, ma incentrati su singoli temi trasversali alle zone del mondo (nei cluster anche le aziende).

A seguire, una dettagliata spiegazione delle funzioni e delle regole delle diverse tipologie di padiglione espositivo: self-built (costruiti in autonomia dai partecipanti ufficiali), corporate (allestiti da singole società), cluster (dedicati a temi trasversali come "bio-mediterraneo", caffè, frutta e legumi, isole, riso, spezie, zone aride, ecc), leisure (teatro, spettacoli, intrattenimento), tematici (come Future Food District9, Children Park, Parco della Biodiversità, Slow Food, ecc), il padiglione Italia e quello dedicato alla Società civile.


Nella mappa, in arancione i Padiglioni "corporate"; in giallo i Padiglioni "cluster".

Di sicuro interesse è anche la terza parte della guida, dedicata all'economia dell'Expo, ricca di grafici e di tabelle, con uno spaccato sulle cifre di una scommessa "a costo quasi zero": 1,2 mld di ricavi dall'evento, e altrettante spese di gestione, 1,2 mld di investimenti esteri sul sito, a fronte di 1,3 mld di spese di costruzione. Non manca l'identikit societario di Expo 2015 (49% governo italiano, 20% Comune di Milano, 20% Regione, 10% Cciaa, 1% Provincia Milano), ed è molto dettagliata la tabella sulle ricadute positive: 6,1 mld di impatti indiretti e indotti, 1,4 mld di impatto diretto, 2,5 mld legacy per un totale di 10 mld; valore aggiunto dell'evento tra il 2012 e il 2020 (10 mld); una produzione aggiuntiva in Italia di 23,6 mld nello stesso periodo; occupazione aggiuntiva di 191mila unità di lavoro annue attivate dall'evento (specie nei settori turismo, servizi alle imprese e industria). Nel lungo periodo, considerando solo i dati sugli effetti di "legacy", l'Italia beneficerà di 6,2 mld di euro di produzione in più, per un totale di 47mila unità di lavoro annue. Saranno tra i 6 e gli 8 milioni i visitatori dall'estero nei sei mesi di evento (tra international tourists - 33%, expo lovers - 28%, green young adult - 19%), e tra i 12 e i 14 milioni dall'Italia.


Un'analisi circa i visitatori italiani ad EXPO 2015. Clicca qui per un ingrandimento.

Un'intera sezione del manuale (la quarta) è riservata alle opportunità per le imprese, perché ogni società possa sapere quali possibilità ha per partecipare, chi contattare, come promuoversi, come guadagnarci. Ci sono varie strade di accesso: diventare sponsor o partner di Expo Spa, diventare fornitori di un partecipante, contattare partner e associazioni già presenti, lavorare con i fornitori di padiglioni, partecipare alla piattaforma EO15 (Ecosistama digitale, ambiente di cooperazione aperto a enti e imprese), cogliere le tante opportunità a portata di mano anche fuori dal sito Expo, promuoversi attraverso Explora (servizio istituzionale che promuove il turismo in Lombardia), diventare rivenditori autorizzati, collaborare con i progetti di ricerca. Per ciascuna di queste opportunità, il libro offre anche una utile directory di contatti.

A proposito di "Fuori dall'Expo", la guida mette a disposizione in una sezione apposita (quinta parte) una panoramica completa su come si sta muovendo Milano, su che cosa accadrà nella metropoli ambrosiana nei sei mesi di esposizione, sugli eventi e le iniziative collaterali, sui programmi del resto d'Italia. Per Milano, dall'Expo Gate (info point da maggio 2014), alle diverse anteprime in calendario, mentre per gli altri centri d'Italia, ci sono i recapiti sul web delle diverse città che si stanno organizzando per diverse iniziative (es. expo.venezia.it, o mantovaexpo2015.org).

In chiusura di pubblicazione, altre due sezioni interessanti: una con focus sulle 6 ragioni per essere #expottimisti, e l'altra incentrata sui "preconcetti errati" legati all'Expo, che circolano su stampa e web. L'ottimismo si fonda sul fatto che Expo 2015 conterà su un record di costruttori, la presenza dell'Unione europea, il coinvolgimento di grandi architetti nel progetto (da Norman Foster a Daniel Libeskind a Italo Rota). Inoltre, Disney Italia che si è aggiudicata la gara per realizzare la mascotte ufficiale dell'evento (denominato Foody e ispirato ai dipinti dell'Arcimboldo, essendo formato da 11 diversi alimenti-personaggi - cfr. FreshPlaza del 06/03/2014), ed è stato attivato un meccanismo anti-mafia attivato con un piano congiunto tra Ministero dell'Interno, Regione, Comune e organizzatori, per evitare l'infiltrazione della criminalità negli appalti per servizi e forniture. Milano, infine, avrà il primo "Smart City Green Field" in Europa, dove sperimentare con la massima liberà le tecnologie e le buone prassi delle città intelligenti del prossimo futuro.

Tra i luoghi comuni negativi, tutti da sfatare secondo gli autori della guida, il fatto che manchino fondi e che l'Expo sia in ritardo (falso: l'evento è finanziato, i lavori sono in tempo e l'evento si svolgerà regolarmente), l'Expo visto come fiera (non è così, la partecipazione delle aziende è limitata e non seguirà un approccio commerciale), il fatto che l'evento sia a Rho-Pero (non è nell'area della fiera, ma su un'area semi-vuota appositamente allestita che poi sarà smantellata), la credenza che i Paesi arriveranno a una posizione comune (ci sarà un momento politico di confronto, ma non saranno definiti trattati o protocolli internazionali), l'idea che i padiglioni siano tutti uguali (falso, ogni partecipante potrà raccontare il proprio punto di vista nei modi che preferisce rispettando alcune linee guida), l'impressione che le opere dell'Expo siano incomplete (in realtà, le infrastrutture di cui parlano alcuni commentatori cioè le linee della metro M4 e M5 o l'autostrada pedemontana, pur essendo importanti, non servono direttamente alla buona riuscita dell’evento).

In definitiva, la guida è uno strumento essenziale per documentarsi, informarsi e comprendere come organizzarsi per non perdere il treno dell'esposizione universale 2015, che ripasserà nel nostro Paese non prima di altri cent'anni. Il manuale è scaricabile online alla pagina: www.wired.it/economia/business/2014/07/09/expottimisti-wired-expo-2015-milano/