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Reti antigrandine fotoselettive Iridium® a Palagiano (TA): uva da tavola e albicocco ne traggono giovamento

L'azienda agricola Mancini, sita a Palagianello (in provincia di Taranto), ha ospitato un incontro in campo che ha visto la partecipazione di numerosi tecnici, produttori e addetti del settore uva da tavola e albicocco pugliesi (e non solo). Motivo dell'incontro: parlare di come uva da tavola e albicocco possano avvantaggiarsi delle applicazioni di reti antigrandine fotoselettive.

L'incontro è stato organizzato dalla Agritenax srl (Eboli, provincia di Salerno) insieme a Rino Mancini, proprietario dell'azienda ospitante e il suo giovanissimo figlio Giuseppe. Dopo il benvenuto di Bruno Gagliardo, direttore commerciale di Agritenax, è intervenuto l'ingegnere Stefano Vocca, responsabile della ricerca e sviluppo dell'azienda di Eboli, che ha parlato delle caratteristiche tecniche e delle innovazioni che differenziano le Iridium® dalle reti comuni: monofilo di polietilene ad alta densità da 0,30 mm, con additivi, pigmenti e fissanti del colore già inseriti nel granulo; maglia molto fitta (2,4 x 4,8 mm) tessuta a giro inglese; estrema cura nella realizzazione delle cimose e in generale ottima tenuta della maglia e del filo. L'Ing. Vocca ha lasciato dunque la parola all'agronomo Michele Bravetti, responsabile dei rilievi in campo per le prove condotte in Italia dal gruppo di ricerca del Prof Davide Neri del D3A (Dipartimento di scienze Agrarie Alimentari e Ambientali) dell'Università Politecnica delle Marche titolari della ricerca.

In primo luogo è stato spiegato in che modo le reti fotoselettive influenzino la luce, ovvero filtrando tutte le lunghezze d'onda tranne quella del colore di cui appaiono oppure diffondendo la luce nello spazio sottostante come la rete Iridium® perla.

Questa influenza sulla luce visibile e in parte non visibile come l'ultravioletto (le reti Iridium® riducono il passaggio degli ultravioletti ritenuti responsabili dei tumori alla pelle) dal punto di vista agronomico agisce sulla fisiologia della pianta e sulle produzioni. Quando confrontate con reti nere tradizionali nei campi prova, le reti Iridium® hanno migliorato per esempio la colorazione o la pezzatura su diverse varietà di mele o incrementato le produzioni per pianta su pesco e nettarina, mentre un apporto sulla sostanza secca e sull'uniformità del calibro è stata riscontrata sul Kiwi Gold e su alcune varietà di susino.



Tornando all'uva, nel campo prova di Casamassima – Adelfia (provincia di Bari) della famiglia Mazzone, anche sull'uva Italia coperta con rete Iridium® rossa (nella foto qui sopra) si è ottenuto un incremento dell'accumulo di zuccheri; con rete Iridium® perla un aumento del contenuto in antiossidanti; mentre con entrambe un aumento del calibro degli acini rispetto a rete neutra.

Sul campo prova di uva Crimson senza semi dell'az. Schiavone Group a Castellaneta (provincia di Taranto), lo sviluppo delle piante appena innestate è stato maggiore sotto reti fotoselettive. Nei campi produttivi di albicocco, le reti Iridium® gialla e rossa hanno sempre presentato un leggero anticipo di maturazione rispetto a rete tradizionale di colore nero.

A questo punto la parola è passata al padrone di casa, Rino Mancini, entusiasta utilizzatore delle reti antigrandine fotoselettive Iridium®, che ha testimoniato le proprie esperienze nel primo anno di applicazione.



Particolare soddisfazione è venuta dall'applicazione di rete Iridium® rossa su uva Red Globe (foto sopra e sotto) in un vigneto già in produzione, ma un po' indebolito negli anni precedenti da numerose anulature e forzature.





Su Red Globe è stata applicata anche rete perla (nella foto qui sopra) per valutare se la miglior diffusione della luce possa migliorare la colorazione della varietà rosata. Una parcella di uva senza semi Crimson è stata coperta con rete rossa come anche 2 ha di albicocco. Le varietà Pinkot e Kioto hanno risposto alla copertura Iridium® con un buon anticipo e soprattutto con un' appariscente colorazione rossa.

Ulteriori verifiche in particolare sulle uve apirene saranno valutate durante la raccolta, dove ci si aspetta vengano confermate le marcate differenze riscontrate durante tutto il ciclo produttivo.



Molte domande e una grande curiosità da parte degli intervenuti (nella foto qui sopra) ha dimostrato l'interesse suscitato dallo strumento tecnico oggetto dell'incontro e dalle sue applicazioni su uva da tavola apirene ed albicocco, due tra le specie più coltivate in Puglia e nella vicinissima Basilicata.

Per contatti e maggiori informazioni:
Ing. Stefano Vocca
Research & Development
Agritenax Srl
Tel.: (+39) 0828 332978
Cell.: (+39) 335 7230093
Email: stefano.vocca@agritenax.com
Data di pubblicazione: