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Il parere di un ex operatore commerciale del settore

Frutta estiva: le crisi passano ma gli strumenti per contrastarle restano nel cassetto

"Purtroppo, anche quest'anno sulla crisi pesche e nettarine stiamo piangendo sul latte versato. I provvedimenti non vanno presi in tempo di crisi; bisognerebbe anticiparli. Già negli anni passati abbiamo attraversato emergenze simili e abbiamo aperto con tutte le organizzazioni e il Ministero delle Politiche agricole miriadi di Tavoli che - non appena il mercato è migliorato - regolarmente sono stati sciolti. Dobbiamo compiere scelte difficili e non possiamo aspettarci aiuti dall'Unione europea o dallo Stato: le soluzioni dobbiamo trovarle fra noi tutti, organizzazioni e operatori commerciali". Claudio Monti, ex commerciale ortofrutta, condivide con FreshPlaza la sua opinione sulle alterne vicende della frutta estiva.



Scelte strategiche e non indolori
"Innanzitutto, si devono incentivare solo le produzioni vocate - dice Monti - e riconvertire le altre. Per esempio, pesche e nettarine non possono essere considerate colture vocate nel Veronese o in Piemonte. In secondo luogo, le organizzazioni dei produttori devono creare un proprio fondo anticrisi al quale attingere nei momenti opportuni e nel quale far convergere anche le eventuali risorse messe a disposizione dal Ministero".

"Da parte loro, gli uffici commerciali devono poi trovare soluzioni comuni per affrontare i colossi della Grande distribuzione organizzata senza continuare a farsi concorrenza per piccoli risultati di breve momento - aggiunge l'operatore - Per esempio, stipulando contratti stagionali comuni verso la stessa Catena, con un prezzo concordato per tutta la stagione, e definendo in anticipo quantità, numero e periodo delle campagne promozionali. Bisogna inoltre essere in grado di ridurre le scontistiche verso i clienti, arrivate oramai a valori insostenibili".

"Ma soprattutto - conclude Monti - bisogna lavorare in armonia fra privati, cooperative e organizzazioni per salvaguardare prima di tutto i produttori e il prodotto, senza pensare sempre e solo ai propri profitti".