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Mentre crescono le spedizioni cilene

Argentina: export di mele quasi dimezzato in sei anni

 

Il Cile è uno dei più grandi esportatori di mele e il suo livello di produzione ed esportazione ha continuato ad aumentare negli ultimi anni.

Al contrario, le esportazioni dell'Argentina, come è possibile vedere nel grafico seguente pubblicato dal Dipartimento di Pomologia di Rio Negro, negli ultimi anni hanno mostrato un declino.



Cosa differenzia, quindi, le due nazioni?

Raul Ferragut, responsabile dei rapporti con la stampa della Federazione dei Produttori di Frutta di Rio Negro e Neuquen (Argentina), ha affermato: "I produttori cileni ricevono molti aiuti dallo stato e pagano meno tasse. Secondo un calcolo fatto non molto tempo fa, in Cile vengono pagati 0,14 dollari di tasse per ogni chilogrammo".

In Cile ci sono stati problemi con il calibro dei frutti per via delle gelate e questo, a prima vista, avrebbe dovuto garantire dei vantaggi competitivi agli esportatori argentini. "Teoricamente, il calibro inferiore delle mele cilene dovrebbe accrescere l'interesse per quelle argentine, ma non abbiamo notato niente del genere. In Cile riescono ad esportare mele di dimensioni che per noi non sarebbero redditizie, visto che noi riusciamo ad esportare solo i calibri più grandi, perché con quelli inferiori non si riuscirebbero a coprire i costi di produzione", ha riferito Ferragut.

"I margini di profitto si stanno riducendo per via della moneta sopravvalutata", ha continuato. "La svalutazione che si è verificata all'inizio di quest'anno e per la quale c'è stato molto interesse, è già stata superata dai costi che abbiamo attualmente".

Varietà e mercati
Secondo Ferragut, attualmente i mercati più attraenti per l'Argentina sono il Brasile e quello domestico, dove riescono a ottenere prezzi buoni. Le nuove varietà Red Delicious rappresentano la maggior parte della produzione di mele dell'Argentina.

"C'è stato un forte processo di conversione alla coltivazione delle mele Gala e affini, oltre che alle Pink Lady, perché a causa delle condizioni climatiche non riusciamo a ottenere mele Fuji di buona qualità", ha riferito, aggiungendo che "le piante di Granny Smith sono state estirpate in molte parti della nazione e la produzione è in declino, perché i margini di profitto non sono molto buoni. E' una mela molto delicata, quindi è difficile farla arrivare in buone condizioni nei mercati lontani come l'Europa del Nord, dove viene principalmente esportata."

Ferragut ha concluso: "L'Argentina presenta un vantaggio comparativo che non sta sfruttando. Grazie alle caratteristiche agro-climatiche della nazione, utilizziamo pochissimi fitofarmaci per chilogrammo di frutta. Attualmente i produttori applicano i fitofarmaci solo due o tre volte, quando fino ad alcuni anni fa arrivavano anche a otto volte. Non abbiamo problemi di funghi grazie al clima asciutto. Produciamo la frutta con i residui tossici più bassi al mondo".

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: