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Urgente ripensare i costi accessori nella filiera ortofrutticola

"Domenico Citterio: "La stagione della patata italiana non riesce ad entrare nel vivo"

"Dopo una campagna della patata novella connotata da un surplus di offerta che non ha trovato adeguati sbocchi commerciali né sul mercato interno né su quello estero, anche per il raccolto delle patate da conservazione siamo di fronte ad uno scenario critico." Così riferisce a FreshPlaza Domenico Citterio dell'omonima azienda di import export di patate da semina e consumo con sede a S. Martino Buon Albergo (Verona).

L'imprenditore riferisce che diverse superfici coltivate a patate novelle non sono state neppure scavate: "In Campania e in Puglia si è deciso di sospendere le operazioni per mancanza di richiesta; non sappiamo esattamente quantificare la produzione che non verrà più raccolta, ma il fenomeno appare generalizzato. D'altro canto, per quanto riguarda il nuovo raccolto delle patate da conservazione, qui al Nord Italia è tutto fermo."


Patate Sieglinde, principale cultivar di patata novella prodotta in Puglia.

La campagna delle patate di metà stagione sembrava avviata positivamente: "A giugno registravamo un anticipo nello sviluppo delle piante; poi il clima si è fatto instabile, con piogge frequenti che hanno ostacolato qualsiasi operazione in campo, data la natura argillosa dei nostri terreni. Oggi, quando stiamo ormai entrando nella 30ma settimana del 2014, le scavature sono ancora ferme al livello di 'assaggi' e non sappiamo fissare una data alla quale potremo cominciare seriamente a scavare a causa delle condizioni tuttora difficilmente praticabili dei terreni. Tra l'altro, ci auguriamo che dalla variabilità non si passi improvvisamente alla calura eccessiva, che solidificherebbe il suolo con conseguenze assai dannose."


Prime scavature della varietà Colomba.

Le prime piante estratte dal terreno forniscono qualche indicazione di massima sullo stato dei tuberi: "Le rese appaiono non elevatissime e la forma delle patate è abbastanza regolare, ma vorrei chiarire che siamo ancora nel campo delle mere ipotesi, perché finché il prodotto rimane sottoterra è difficile dire come stiano le cose."

Il ritardo del raccolto sta generando una carenza di offerta, alla quale tuttavia il mercato sembra del tutto indifferente: "La mancanza di prodotto non influisce minimamente sui prezzi, perché non c'è domanda per le patate, al momento", nota Citterio aggiungendo che la richiesta langue sia sul fronte interno sia su quello estero: "Di esportare non se ne parla proprio, anche perché, oltre ad una lunghissima 'coda' delle giacenze di patate del raccolto 2013, i paesi del Nord Europa stanno già raccogliendo, in anticipo rispetto al solito."


Foto sopra e sotto: scavature varietà Gioconda; dettaglio di un tubero.



Una filiera da ripensare in toto
Domenico Citterio apre poi una riflessione sull'attuale sproporzione tra quanto il consumatore spende e l'incidenza effettiva del prezzo del prodotto nella spesa: "Possiamo ormai affermare che, tanto per le patate, quanto per molte altre referenze ortofrutticole, è più quello che il cliente del supermercato paga per i servizi accessori al prodotto di quanto sia il costo reale del prodotto stesso, che anzi risulta quasi l'ultimo dei fattori a determinare l'esborso! Nella composizione del prezzo finale al dettaglio, infatti, si sommano ormai troppi fattori; dalle certificazioni, alle lavorazioni, dall'imballaggio al trasporto; dalle attività di marketing fino ai costi di esercizio dei punti vendita! Ormai i prezzi del prodotto all'origine sono assolutamente incomprimibili, anzi siamo già sotto la soglia di sopravvivenza, per cui l'unico modo per stringere la tanto vituperata forbice tra i prezzi in campagna e quelli al dettaglio è operare sui costi intermedi: dobbiamo renderci conto tutti, noi operatori e i consumatori, che ormai certi servizi sono un lusso e che come sistema non ce li possiamo più permettere."

"Così come le famiglie hanno dovuto necessariamente effettuare un downgrading delle proprie abitudini, pure la filiera ortofrutticola, in questo frangente di crisi, dovrebbe ripensare la sua organizzazione e snellire drasticamente i costi accessori inutili, dall'inizio alla fine del processo! Faccio un esempio per quanto riguarda le patate, ma il ragionamento potrebbe estendersi a molti altri prodotti: i tuberi non lavati si conservano più a lungo rispetto a quelli lavati. Si potrebbe già partire da questo per tagliare costosi procedimenti di post-raccolta e lasciare al consumatore - che le pagherebbe meno - il compito di lavarsi le patate a casa, ottenendo al contempo un prodotto che non deperisce troppo velocemente."

Contatti:
Domenico Citterio & C. Srl

Via delll'Industria, 1/b
37036 S. Martino B.A. (VR) - Italy
Tel.: (+39) 045 8780144
Fax: (+39) 045 8780311
Email: info@citteriopatate.it
Web: www.citteriopatate.it