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Agricoltura urbana: attenzione al rischio contaminazioni

L'agricoltura urbana è un fenomeno cresce e si moltiplica negli Stati Uniti d'America, dove gli orti si alternano a giardini simili a vere e proprie foreste.



Solo per fare un esempio, a Seattle c'è la "Bacon Hill": qui è possibile trovare, a pochi passi dall'autostrada e da due importanti stadi sportivi, file di pomodori e sciami di api che ronzano attorno a distese di arbusti.

Il "Bacon Food Forest" di Seattle si aggiungerà presto alle numerose "foreste alimentari" che, secondo il progetto del governo americano, entro la fine dell'anno dovrebbero arrivare a coprire un'area pubblica pari a 7 acri circa 3 ettari).

L'obiettivo di queste aree verdi è quello di offrire ai cittadini la possibilità di trascorrere il proprio tempo libero restando in contatto con la natura, con la possibilità di far veder crescere il cibo che si andrà poi a consumare e soprattutto di innescare un cambiamento di mentalità.



Occuparsi di orti e foreste urbani significa mettere in primo piano il problema della sicurezza alimentare, intesa come certezza di approvvigionamento. Così come ogni altro prodotto alimentare, tuttavia, anche i frutti e gli ortaggi presenti negli orti e nelle foreste urbane sono a rischio contaminazione.

Secondo Glenn Herlihy, co fondatore della “Bacon Food Forest” i rischi presenti in questi primi esperimenti di agricoltura urbana sono inferiori a quelli che si corrono acquistando cibo al supermercato. Nelle foreste e negli orti, infatti, sono i diretti interessati a procurarsi e scegliersi i prodotti. In questo modo, possono constatare con i propri occhi se esistono contaminazioni o meno.



In genere, in queste aree viene coltivata quasi esclusivamente la frutta, la quale è a minor rischio di contaminazione rispetto agli ortaggi, che sono invece a diretto contatto con la terra.

Anche Nicole Civita, professore assistente di Agricoltura e Alimentazione presso l'Università dell'Arkansas sostiene che una componente chiave per la sicurezza delle foreste alimentari sta proprio nel promuovere le coltivazioni meno sensibili a possibili contaminazioni.

La coltivazione di prugne, mele, pere, fichi, cachi, noci e frutti di bosco elimina moltissimi rischi. "Inoltre - aggiunge Nicole Civita - tutti i progettisti di agricoltura urbana dovrebbero essere consapevoli del fatto che in questi parchi non dovrebbe mai essere inserito alcun tipo di prodotto non commestibile."

Nel frattempo altri esperimenti di giardini urbani stanno nascendo a San Antonio, Philadelphia, Milwaukee e in molte altre aree.

Il successo è racchiuso nella capacità delle persone di relazionarsi con le piante e di saper rispettare le regole che devono essere pianificate con grande cura e attenzione.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte Food Safety News