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Lettera aperta dal settore italiano della ricerca sulla questione OGM: problema od opportunita'?

FreshPlaza riceve e volentieri diffonde la seguente lettera aperta firmata da vari esponenti del mondo della ricerca italiana sul tema degli Organismi vegetali geneticamente modificati (Ogm). La lettera è indirizzata ai media e fa appello alle Istituzioni nazionali affinché rivedano la posizione ideologica di assoluta chiusura nei confronti degli Ogm.

"Caro Direttore,

come ricercatori siamo molto preoccupati per l'accordo siglato tra i Ministri dell'Ambiente dei paesi dell'Unione Europea (UE) che delega ai singoli stati le decisioni sulla coltivazione di organismi vegetali geneticamente modificati (Ogm), seppur giudicati sicuri a seguito dei rigorosissimi test condotti dalla UE.

Riteniamo inopportuno delegare agli stati membri tali decisioni, dopo tutti i chiari pronunciamenti dell'UE in materia di sicurezza alimentare e stante l'assenza di un'agenzia nazionale per la sicurezza alimentare. Come e chi prenderà quindi le decisioni in Italia in materia di sicurezza alimentare?

Ai reiterati richiami mediatici sulla presunta pericolosità degli alimenti derivati da Ogm, fanno riscontro i 53 decessi in Germania causati nel 2011 dall'epidemia di E. coli, la cui diffusione nella catena alimentare è stata ricondotta a semi non certo transgenici, a dimostrazione che nessuna attività umana è a rischio zero.

Non si capisce quindi su che base si continui a negare agli agricoltori italiani la possibilità di coltivare mais geneticamente modificato per essere resistente agli insetti nocivi e comunque ampiamente importato. Ancor più paradossali suonano i recentissimi provvedimenti adottati in materia Ogm dalla Regione Friuli e l'assurda proposta in discussione al Senato che prevede multe e persino il carcere fino a tre anni per chi coltivi Ogm, quasi che la presunta pericolosità/salubrità di un alimento possano stabilirsi a priori per decreto ignorando i risultati della ricerca.

La decisione di non sviluppare la ricerca sugli Ogm, come dichiarato dal Ministro Martina alla presentazione del 10 luglio del primo Piano strategico italiano per la ricerca nel settore agroalimentare, dimostra che l'ostracismo a questa tecnologia è basato su preconcetti ideologici e non su dati scientifici.

L'ostilità agli Ogm si va purtroppo allargando al più tradizionale approccio genetico come tale, anche quando esso fornisce nuove varietà a minor impatto ambientale e alimenti più salubri: tutto questo va a scapito della competitività dell'industria sementiera nazionale e di una agricoltura al passo con i tempi.

A fronte di competenze scientifiche nazionali ancora eccellenti, la cronica carenza di fondi per la ricerca sulle piante relega il nostro Paese ad un ruolo sempre più marginale a livello internazionale. In questo contesto, EXPO 2015 offrirà una occasione unica per valorizzare il contributo della ricerca sulla biologia e genetica vegetali e dell'innovazione varietale per lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura ed il benessere della società, soprattutto per la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare (Food Security), tema centrale di EXPO.

Al riguardo si ricorda che l'Italia importa quasi il 40% dei prodotti vegetali utilizzati dall’industria agroalimentare. E' sicuramente doveroso valorizzare i prodotti tipici e le eccellenze alimentari vanto delle nostre migliori tradizioni, ma ancor più doveroso è promuovere e valorizzare l'innovazione varietale delle colture che forniscono la parte preponderante della produzione agricola nazionale e della nostra dieta. L'augurio è che il Paese colga queste opportunità e che gli Ogm vegetali possano un giorno essere considerati non più solo come un problema ma come un’opportunità, insieme alle altre innovazioni varietali rese possibili dalla miglior conoscenza dei genomi delle piante.

La Presidenza Italiana dell'UE in questo semestre avrà importanti responsabilità. Speriamo che le decisioni in materia di agricoltura possano essere improntate ad una maggiore obiettività scientifica e vengano contestualizzate nello scenario di un'agricoltura sempre più esposta ai devastanti effetti dei mutamenti climatici in un pianeta sempre più affollato e povero di risorse naturali.

In questo preoccupante contesto è necessario dare fiducia alla scienza e alla tecnologia: saranno loro e non utopiche politiche rivolte al passato a permetterci di fronteggiare adeguatamente le sfide alimentari ed ambientali che ci attendono nei prossimi decenni."

Clicca qui per scaricare l'elenco dei firmatari.
Data di pubblicazione: