Milano sara' la capitale del cibo nel 2015: qualcuno ne ha gia' preso atto per rilanciare l'ennesima fiera dell'ortofrutta
Expo Milano 2015 si svolgerà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 e coinvolgerà oltre 20 milioni di visitatori, 1 miliardo di visitatori virtuali e più di 130 Paesi. La riflessione sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita si svilupperà lungo cinque percorsi tematici che collegheranno le aree e gli spazi del Sito Espositivo: Storia dell’Uomo, storie di cibo / Abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo / Il futuro del cibo / Cibo sostenibile = mondo equo / Il gusto è conoscenza.
Come dovrebbe apparire il Padiglione Italia ad Expo 2015.
Il Sito Espositivo, che sarà aperto ogni giorno dalle 10 alle 20:30, è sviluppato su una superficie di un milione di metri quadri, proprio per ospitare gli oltre 20 milioni di visitatori previsti (di cui 13 milioni italiani - va precisato che si tratta comunque di pubblico in larga parte generico/turistico e non professionale).
Secondo il Commissario Unico per Expo 2015, Giuseppe Sala: "La risposta dei Paesi all'Esposizione universale è al di sopra delle aspettative. Più di 600mila biglietti per Expo 2015 sono stati già venduti in Cina. Vogliamo un'esposizione che si mantenga in equilibrio tra locale e globale."
Giuseppe Sala e Diana Bracco. Fonte: Comune di Milano.
A sua volta, Diana Bracco, Presidente Expo 2015 Spa e Commissario Generale per il Padiglione Italia, ha reso noto: "Verranno a Milano 120 capi di Stato, sarà una grande opportunità di internazionalizzazione per imprese italiane."
Quel che è certo è che qualcuno ha già preso atto degli scenari prospettici del prossimo anno e sta cavalcando l'evento dell'Esposizione universale per lanciare anche l'ennesima iniziativa per una tanto discussa (in questi ultimi mesi) fiera internazionale dell'ortofrutta italiana (vedi anche articolo correlato), intorno alla quale si sono moltiplicate proposte e iniziative (le ultime candidature erano state quelle di Verona - leggi qui - e di Roma - leggi qui), a dimostrazione di una tuttora carente unità d'intenti del settore.
Sarà la volta buona o solo l'ennesimo spunto per alimentare polemiche?