RedStar punta ad espandere la produzione in Asia ed Europa dell'Est
FreshPlaza (FP): Quando avete deciso di espandervi in Asia?
Rob Bal (RB): "Questi progetti sono nati durante l'estate dell'anno scorso: durante le sessioni strategiche, abbiamo deciso di aumentare ulteriormente le nostre vendite nelle nazioni asiatiche. Esportiamo già abbastanza in Giappone, tuttavia ci piacerebbe ampliarci. Quando raggiungeremo delle vendite adeguate in Asia, abbiamo intenzione di produrre localmente per il mercato domestico".
Rob Bal
FP: Come finanzierete questo progetto?
RB: "Per questa espansione non riceveremo alcun supporto economico dalla nostra banca olandese, la Rabobank; perciò cerchiamo fonti di finanziamento esterne. Negli ultimi tre trimestri, abbiamo preso molti contatti, sia con altre banche sia con possibili finanziatori. Sono tutti d'accordo con la nostra missione e strategia, ma ci sono ancora alcune condizioni da stabilire, come la governance (governo societario). Ci stiamo lavorando".
FP: Il fatto che Rabobank non abbia voluto finanziare i progetti extra-Europa vi ha sorpreso?
RB: "No, non è stata una cosa inaspettata. Abbiamo già un prestito appropriato con Rabobank ed è sufficiente per i progetti serricoli nei Paesi Bassi (Glastuinbouw Nederland). Attualmente poi Rabobank ha una sua situazione interna cui pensare; ciononostante appoggia i nostri piani di internazionalizzazione e ci assisterà dove possibile, con consigli e atti pratici".
FP: Su quali paesi vi state concentrando in Asia?
RB: "Ci interessano nazioni come Cina, Corea, Giappone e Hong Kong. Attualmente, non è ancora possibile esportare in Cina direttamente dai Paesi Bassi. Di conseguenza dobbiamo cercare altre opportunità. E' possibile costituire un'azienda, ma anche una joint venture è tra le opzioni. Siamo anche alla ricerca di un buon partner, perché le vendite sono organizzate molto diversamente rispetto ai Paesi Bassi".
FP: E dove intravedete un futuro nell'Europa dell'Est?
RB: "Abbiamo intenzione di accedere ai mercati di Turchia, Polonia, Ungheria e Paesi Baltici".
FP: In ambito produttivo, quali conseguenze avrà questa espansione nei Paesi Bassi, in Spagna e Inghilterra?
RB: "L'espansione all'estero non avrà conseguenze per le nostre attuali zone di produzione. Il nostro interesse nel cominciare a coltivare in Europa dell'Est e Asia non significa che perderemo di vista il nostro mercato dell'Europa occidentale. Infatti, la nostra serra a Dinteloord sarà ampliata come prestabilito. Dobbiamo solo organizzare le vendite prima di cominciare a costruire".
Coltivazione in serra a Dinteloord.
FP: C'è ancora un futuro per la coltivazione nell'Europa occidentale?
RB: "Certamente, secondo noi la coltivazione in Europa occidentale ha ancora del potenziale e proveremo a mantenere la nostra posizione o addirittura a rafforzarla. Non significa che continueremo a fare le stesse cose, perché in Europa occidentale la competizione è feroce. E' necessario potersi distinguere e quindi una nuova tipologia di pomodoro non sarà sufficiente. Ci stiamo concentrando sul branding, sulla gestione della categoria e sull'innovazione attraverso lo sviluppo di nuovi concept. Perciò, dovremo essere moto innovativi".
FP: Che probabilità di riuscita avrà l'espansione all'estero?
RB: "Sono molto positivo riguardo l'internazionalizzazione della RedStar. Sono convinto che i progetti avranno un 80% di possibilità di riuscita".
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