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Progetto RESFOOD: migliorare la salute del settore di frutta e verdura in Europa

La frutta e la verdura non fanno soltanto bene alla salute, sono anche la base di un settore economico europeo forte e sostenibile. Sono decine di migliaia le aziende - di cui quasi il 90% PMI (piccole e medie imprese) - coinvolte nella lavorazione di frutta e verdura, per una creazione di occupazione stimabile in circa 300.000 addetti. Perché il settore rimanga competitivo rispetto alla concorrenza straniera, tuttavia, occorrono investimenti in nuove tecnologie capaci di migliorare la qualità e ridurre gli sprechi.

Questo è l'obiettivo del progetto RESFOOD, finanziato dall'UE, che è stato avviato a novembre 2012 con ben 4,3 milioni di euro di finanziamenti dell'UE. Attualmente nella sua fase intermedia, il progetto è riuscito a dimostrare in che modo il settore possa ridurre il consumo di acqua di oltre il 40%, conservando la produttività e la qualità della frutta nelle coltivazioni fuori suolo. Questa particolare metodica verrà testata durante la prossima stagione di raccolta da ricercatori spagnoli e produttori di more.

Questo è un esempio del tipo di innovazione che RESFOOD spera di mettere in campo al fine di rendere più sostenibile e remunerativo il settore europeo della frutta e della verdura. Il progetto, che dovrebbe concludersi a ottobre 2015, incoraggerà anche il coinvolgimento delle PMI come utenti finali di tecnologie verdi. Per questa ragione, le PMI sono state fortemente coinvolte nello sviluppo di innovazioni per tutta la durata del progetto. Per quanto riguarda il trattamento delle acque, ad esempio, i partner del progetto hanno collaborato con gli utenti finali allo scopo di mettere in campo nuove tecnologie di trattamento.

RESFOOD aiuterà inoltre il settore a rispondere alle nuove sfide, come le più rigide norme sulle emissioni, la scarsità d'acqua dovuta al cambiamento climatico, i prezzi crescenti dell'acqua dolce e le preoccupazioni relative alla sicurezza dei prodotti freschi già tagliati. Altre PMI sono state coinvolte nello sviluppo di nuovi strumenti di monitoraggio e metodi di smaltimento degli scarti, mentre produttori e fornitori di frutta e verdura hanno partecipato alla verifica delle nuove tecnologie. L'attenzione è ora concentrata sull'intensificare gli sforzi per dimostrare che i risultati ottenuti nelle prove pilota possono essere riprodotti in situazioni industriali e di mercato reali.

Raggiungere l'efficienza delle risorse nella produzione alimentare non è solo una questione economica, il progetto RESFOOD intende anche determinare benefici ambientali a lungo termine. Molte risorse naturali - come minerali, acqua, suolo, biomassa, terra e carburante - sono utilizzate per coltivare e trattare prodotti alimentari, ma in molti casi il loro utilizzo è altamente inefficiente, creando sprechi e inquinamento non necessari. Infatti, un'importante sfida nella gestione della catena alimentare è quella di affrontare la grande quantità di prodotti alimentari sprecati. Nel 2013, la Institution of Mechanical Engineers (IME) britannica ha stimato che nel mondo la metà di tutto il cibo va sprecato.

RESFOOD riunisce pertanto tutti questi elementi - ambientali, normativi ed economici - allo scopo di contribuire a un cambiamento vantaggioso lungo l'intera catena di distribuzione. Sviluppare tecnologie innovative per il riutilizzo di sostanze nutrienti, energia, acqua e biomassa farà risparmiare denaro, migliorerà l'efficienza e ridurrà i danni ambientali. Inoltre, nuovi metodi per migliorare i processi di disinfezione degli ortaggi e un monitoraggio migliore, renderanno l'approvvigionamento alimentare dell'Europa ancora più sicuro.

Infatti, i partner del progetto sono convinti che l'uso di acqua, energia e sostanze nutrienti nella lavorazione di frutta e verdura può essere ridotto tra il 30 e il 75 % e l'uso di fertilizzanti tra il 20 e il 30 %, e questo aiuterà a garantire che l'Europa continui ad adottare pratiche sostenibili.

Clicca qui per la scheda informativa del progetto.
Data di pubblicazione: