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USA: sviluppata una nuova trappola per la Drosophila suzukii

Ricercatori dell'USDA hanno identificato specifiche sostanze volatili che attirano la mosca dalle ali maculate, la Drosophila suzukii. I ricercatori hanno sviluppato una trappola per la D. suzukii che è più efficace e più duratura delle esche alimentari standard e semplifica l’impiego delle trappole.

Al momento, i coltivatori utilizzano vino e aceto nelle trappole per monitorare la presenza dell'insetto. Le mosche attratte dall'odore annegano nel liquido, così è lungo e difficile identificare i singoli esemplari. Un problema di questo sistema è che la componente volatile del vino e dell'aceto svanisce rapidamente, pertanto la trappola perde velocemente il suo richiamo attrattivo nei confronti dell'insetto. Un altro problema è che il vino e l'aceto attirano molti altri insetti, quali la mosca comune dell'aceto (Drosophila melanogaster) parente stretto della D. suzukii, complicando così le operazioni di individuazione della D. suzukii nel liquido.

Nel tentativo di progettare una trappola migliore, il Dr. Peter Landolt e il Dr. Dong Cha (USDA, Washington) hanno cercato di identificare i componenti volatili specifici di vino e aceto che maggiormente attirano la D. suzukii.

Landolt, capo della ricerca presso il laboratorio ed esperto di attrattivi per insetti, aveva già scoperto, in ricerche precedenti, che la Drosophila preferiva il vino Merlot ad altre varietà di vino e l'aceto di riso ad altri tipi di aceto, ma soprattutto preferiva la miscela dei due liquidi. Si è infatti pensato che la Drosophila sia in realtà in cerca di zuccheri, poiché lo zucchero è inodore e non volatile; l'insetto è attratto dall'odore della frutta fermentata, ricca di zuccheri.

Gli insetti rilevano gli odori attraverso i ricettori posti sulle loro antenne, pertanto Landolt e Cha hanno applicato un minuscolo elettrodo sui lobi neurali sulla parte posteriore della testa mozzata o su un antenna appena strappata di Drosophila, in modo tale da registrare ed ingrandire i segnali elettrici, relativi alla componente volatile del vino e dell'aceto, provenienti dai recettori. Allo stesso tempo, hanno usato la gascromatografia e la spettrometria di massa per identificare i componenti chimici del vino e dell'aceto, che hanno suscitato segnali dall'antenna. I ricercatori hanno infatti osservato che un'antenna, dopo essere stata staccata dal corpo dell'insetto, rimane reattiva per circa un giorno.

Attraverso le antenne dell'insetto sono stati rilevati 13 componenti chimici del complesso bouquet di vino e aceto, successivamente le mosche vive sono state esposte alle stesse sostanze chimiche per scoprire quali le attiravano e quali le allontanavano. Diverse combinazioni di sostanze chimiche attrattive sono state poi testate in trappole in campo e confrontate con un esca a base di vino e aceto. Gli scienziati hanno scoperto che le sostanze chimiche più attrattive sono risultate l'acetilmetilcarbinolo (= acetoino) e metanolo, combinati con etanolo puro e acido acetico.



Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno sviluppato un dispenser che rilasciasse le quattro sostanze chimiche costantemente in una trappola per un lungo periodo di tempo, in modo tale da poter interpretare le catture nella trappola. Landolt ha riferito che in altre prove di campo nello stato di Washington, Oregon, e Mississippi su ciliegie, mirtilli, more e lamponi, la nuova trappola a quattro componenti non mancava mai di catturare un gran numero di mosche D. suzukii.

Il richiamo attrattivo è risultato efficace sia all'inizio della stagione quando le popolazioni della mosca sono basse, sia a stagione inoltrata quando la maturazione dei frutti compete con la trappola nell’attirare la mosca.

Peter Landolt ha dichiarato: "Io e il dott. Cha siamo andati ben oltre l'obiettivo iniziale di trovare sostanze chimiche attrattive per D. suzukii quanto quelle del vino e dell'aceto, poiché, modificando i valori e i rapporti delle sostanze chimiche, abbiamo quasi raddoppiato il potere attrattivo della trappola."

Un altro vantaggio di questa nuova trappola è che attira molti meno insetti non bersaglio: nelle trappole con vino e aceto o altre esche alimentari, come detto all'inizio, il liquido può essere completamente riempito con insetti di vario genere, e la maggior parte di questi non sono la D. suzukii. Di contro, il nuovo liquido di annegamento è generalmente chiaro e attrae in primis la D. suzukii e pochi altri insetti. Landolt e Cha stanno completando il lavoro per determinare il tasso di rilascio ottimale per ciascuno dei quattro composti chimici.

L'azienda Trécé ha lanciato sul mercato la nuova trappola, chiamata Pherocon SWD Dual-Lure, che rilascia i 4 composti chimici e può essere utilizzata con l'aceto del sidro di mele o con una soluzione di annegamento neutra, così come acqua con antigelo o acqua saponata.

Il rilascio controllato dura fino a 30 giorni. La Scentry, leader nella produzione di prodotti a base di feromoni per la lotta agli insetti, sta sviluppando una versione della trappola chiamata V2.

Landolt si aspetta che tale trappola sia utile ai produttori non solo per monitorare l'arrivo dell'insetto in un frutteto, ma per valutare quanto efficacemente i trattamenti hanno controllato l'insetto.

Fonte: www.goodfruit.com/the-lure-of-a-better-fly-trap