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La batteriosi del kiwi si diffonde con nuovi focolai in Trentino

Il cancro batterico dell'actinidia (Psa, Pseudomonas syringae pv. actinidiae) è una malattia batterica, innocua per l'uomo, che attacca esclusivamente le piante di kiwi (non attacca infatti altre colture) e che nella maggior parte dei casi porta a morte la pianta.

Per questa malattia non esistono terapie chimiche efficaci; per questo motivo è stata dichiarata la lotta obbligatoria su tutto il territorio italiano. In Trentino i primi focolai sono comparsi nel 2012 a Tenna, nel 2013 nella zona di Cavedine e nel Perginese.

Durante il monitoraggio primaverile effettuato dai tecnici della Fondazione Mach e dall'Ufficio fitosanitario provinciale, sono stati rinvenuti nuovi focolai che lasciano prevedere un ulteriore ampliamento degli appezzamenti colpiti dalla PSA anche alle zone storicamente investite ad actinidia. I tecnici della Fondazione Mach invitano a segnalare casi di sospetto ritrovamento.

I sintomi della presenza del batterio che si manifestano in questo periodo sono getti o fiori avvizziti, cancri lungo il tronco da cui può fuoriuscire essudato batterico di consistenza mucillaginosa e di color rosso-brunastro. Sulle foglie si trovano delle macchie necrotiche tra le nervature di colore bruno di forma spigolosa.

La diffusione avviene: attraverso ferite provocate dalla grandine o dal gelo; macchinari, operatori ed attrezzature (forbici, ecc.) non opportunamente disinfettate che agiscono da vettore; mediante l'impianto di materiale vivaistico non sano (cioè senza passaporto); mediante insetti pronubi con polline infetto. Per quest'ultimo motivo in molte zone è stato sospeso il servizio di impollinazione e viene sconsigliato l'acquisto di polline non munito di passaporto.

L'Ufficio fitosanitario provinciale e il Centro per il trasferimento tecnologico della Fondazione E. Mach raccomandano a tutti i produttori e a tutti coloro che abbiano piante di kiwi, anche per uso domestico, di attenersi alle misure di profilassi previste per questa fitopatia: munirsi di copricalzari e guanti usa-e-getta in caso di transito in actinidieti infetti; disinfettare le forbici e le attrezzature con soluzioni di sali quaternari di ammonio (ad es. Lysoform diluito 1:5 -cioè 1l in 5l di acqua-); lavare gli indumenti con acqua a 60-80°C per almeno 15 minuti; lavare tutti gli attrezzi con acqua calda (pulivapor).

E' inoltre indispensabile non rimuovere dall'appezzamento le piante colpite e non triturare le ramaglie. Si raccomanda di ispezionare con regolarità gli impianti cercando sintomi di PSA e di contattare, in caso di sospetto ritrovamento, i tecnici della Fondazione Mach o dell'Ufficio fitosanitario ai numeri di telefono: 335.7440.184 Morten e 335.7440.185 Trentini, per la Valle del Sarca; 334.6740.268 Zaffoni, per la Vallagarina; 335.7440.167 Dallago per tutte le zone; 0461.495.660 Ufficio fitosanitario provinciale.
Data di pubblicazione: