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Coricoltura calabrese: discrete potenzialita' ma limitazioni strutturali in fase produttiva e commerciale

La produzione mondiale di nocciole è condivisa da pochi Paesi produttori; dopo la Turchia, l'Italia si attesta al secondo posto. Nel nostro Paese, il nocciolo è coltivato da tempo immemorabile e costituisce fonte di reddito soprattutto in quattro regioni: Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia (cfr. FreshPlaza del 28/04/2014).

Top 5 dei produttori mondiali di nocciola con guscio - Media 2000-2012
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La coltura è presente anche in Calabria, seppure in quantità limitata: ha però una sua identità, rappresentata dalla nocciola "Tonda Calabrese", conosciuta anche come Tonda Bianca e per cui nel 2012 la Regione ha richiesto il riconoscimento di Indicazione geografica protetta-IGP (cfr. FreshPlaza del 10/10/2012), in corso di valutazione.

Il divulgatore agricolo Antonio Clasadonte dell'ARSAC CeDA15 di Serra San Bruno dichiara: "Ben adattata all'ambiente, la Tonda Calabrese presenta frutto rotondeggiante, pezzatura media e buone qualità organolettiche. E' molto apprezzata per il consumo diretto sui mercati locali, ma ha a proprio sfavore una bassa resa allo sgusciato (inferiore al 40%) e la presenza di fibre sul seme. La bassa resa allo sgusciato è da attribuire allo spessore del guscio, maggiore rispetto alla Tonda di Giffoni e alla Tonda Romana."



E proseguendo: "In Calabria, la coltivazione del nocciolo non vanta antiche tradizioni; secondo notizie tramandate di padre in figlio, le nocciole furono introdotte nella seconda metà dell'800 dai Filangieri, nobili napoletani che possedevano estesi latifondi nella zona. I primi impianti furono realizzati nel comune di Cardinale (CZ); successivamente la coltivazione si è concentrata in pochi comuni a cavallo tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia: Cardinale e Torre di Ruggiero (CZ), Simbario, Spadola e Filogaso (VV)."

Superficie (ettari) e produzione (quintali): nocciole - Dettaglio per Provincia - Anno 2011


I noccioleti si estendono nella fascia collinare tra i 350 e i 700 metri di altezza sul livello del mare. Nel 2008, i produttori agricoli di nocciole di Cardinale e Torre di Ruggiero hanno costituito il Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione della Nocciola Calabrese, formato esclusivamente da operatori agricoli, allo scopo di lavorare i prodotti della terra e valorizzare le risorse autoctone.

"In Calabria il nocciolo ha discrete potenzialità, ma soffre di limitazioni strutturali in fase produttiva e commerciale. Piccoli coltivatori, con struttura e superfici aziendali non sempre competitive, scarsa meccanizzazione alla raccolta e impianti di essiccazione precari sono la causa di un prodotto non sempre di qualità, che fa fatica a reggere la concorrenza delle nocciole di altre regioni - conclude Clasadonte - In fase commerciale, poi, l'associazionismo è assente. Soltanto pochi produttori si organizzano in proprio inviando il prodotto direttamente alle industrie di sgusciatura e trasformazione."