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Il CNR mappa le colture e le varieta' pugliesi

Definire storia, localizzazione e caratteristiche morfologiche e genetiche della biodiversità pugliese, "culla" di 1150 varietà orticole, per salvaguardare nel tempo tutte le tipologie di colture regionali: vite, ulivo, fruttiferi, leguminose e cereali, ortive. E' l'obiettivo del progetto BiodiverSO che coinvolge, tra gli altri, l'Istituto di bioscienze e biorisorse (Ibbr) del CNR e l'Università di Bari (vedi articolo su FreshPlaza del 19/12/2013).

"Le attività vanno dalla ricerca delle fonti storiche, anche non scritte, sulle risorse genetiche autoctone alla esplorazione del territorio per individuare dove queste varietà locali sono coltivate ed elaborare una sorta di mappa multimediale", ha spiegato in una nota Gabriella Sonnante, responsabile della unità operativa della Ibbr-CNR per BiodiverSO.

"Ci spingeremo fino alla raccolta e alla conservazione del materiale di propagazione, semi o parti di pianta", ha precisato Sonnante. "Il nostro compito riguarda la conservazione delle sementi raccolte da tutti i partner del progetto nella banca dei semi presente da oltre quaranta anni presso l' Istituto. La lista individuata finora raccoglie diverse specie e numerose varietà, come il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, la carota di Polignano, la batata leccese, la cicoria brindisina, la cipolla rossa di Acquaviva e diverse varianti di carciofo, tra cui quello bianco tarantino".

"Effettueremo una caratterizzazione morfologica e genetica delle risorse nonché una determinazione del loro valore nutrizionale ha aggiunto", Emanuela Blanco della Ibbr-Cnr. "Per ciascuna varietà saranno redatte schede specifiche con l'obiettivo di realizzare un sistema di riconoscimento standardizzato".
Data di pubblicazione: