Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Spesso a favore di albicocche e susine

Drupaceee: dopo un 2013 disastroso, nuovi espianti per pesche e nettarine

Sovrapproduzione e calo dei consumi, oltre ad andamenti stagionali del tutto anomali che negli ultimi anni hanno provocato sovrapposizione dell'offerta, stanno mettendo a dura prova i produttori italiani di pesche e nettarine. Dopo un'annata 2013 particolarmente difficile, soprattutto da fine luglio in poi, si torna a parlare di espianti di pescheti. Alla vigilia della nuova campagna drupacee, FreshPlaza fa il punto su trend di superfici e produzioni.



I dati statistici Istat – per quanto non sempre aggiornati su tutte le principali regioni produttrici, come nel caso del Piemonte per le superfici destinate a pesche e della Basilicata per quelle ad albicocche - indicano gli impianti di drupacee in Italia in costante evoluzione. Il dato nazionale, inoltre, va analizzato sia rispetto alla territorialità che all'età degli impianti; due fattori che influenzano in maniera determinante le analisi statistiche relative ai trend delle superfici investite ma anche delle stime produttive.

Sovrapponendo i dati Istat e le elaborazioni fornite dal CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara con i pareri di alcuni referenti tecnici delle maggiori realtà produttive nazionali, si possono fare alcune considerazioni di carattere generale.

Pesco
Il progressivo ridimensionamento degli ettari coltivati a pesche e nettarine rilevato dai censimenti Istat è confermato nell'ultimo triennio (dati Istat 2011, 2012 e 2013) a livello generale.

Pesco

2011 (ha)

2012 (ha)

2013 (ha)

Var. % (2013/12)

Var. % (2013/11)

Emilia-Romagna

10.485

8.462

8.368

-1,10%

-20,19%

Lazio

2.472

1.765

1.725

-2,30%

-30,22%

Campania

16.457

16.067

15.608

-2,80%

-5,16%

Puglia

4.269

3.895

3.610

-7,30%

-15,43%

Basilicata

1.974

1.972

1.971

0,00%

0,00%

Calabria

2.474

2.370

2.204

-7,00%

-10,91%

Sicilia

5.621

5.516

6.145

11,40%

9,32%

Superfici (in ettari) coltivate a pesco. Nelle ultime due colonne, le variazioni percentuali che evidenziano il crollo degli investimenti in alcune regioni. (Elaborazioni FreshPlaza su dati Istat).

Emilia-Romagna e Campania restano le regioni di riferimento per la produzione di pesche e nettarine, anche se con una flessione costante delle superfici. Il Piemonte investe ancora in queste specie, soprattutto le varietà medio-tardive. In generale, mentre nei primi anni 2000 sono state più penalizzate le pesche da consumo fresco, nell'ultimo triennio gli espianti hanno riguardato maggiormente le nettarine.

 Nettarine
2011 (ha)
2012 (ha)
2013 (ha)
Var. % (2013/12)Var. % (2013/11)
Emilia-Romagna13.89010.84410.631-1,20%-23,46%
Campania
4.4924.3103.910-9,20%
-12,96%
Superfici (in ettari) coltivate a nettarine. Nelle ultime due colonne, le variazioni percentuali che evidenziano il crollo degli investimenti in Emilia-Romagna e Campania. (Elaborazioni FreshPlaza su dati Istat).

I tecnici interpellati da FreshPlaza parlano, nel 2014, di un ulteriore ridimensionamento a livello nazionale nell'ordine del 2-3% per le superfici coltivate a pesche e del 4-5% per le nettarine.

Albicocco
Nel triennio 2011-2013 aumentano le superfici destinate ad albicocco in Emilia-Romagna (oltre 5.200 ettari), mentre calano leggermente quelle in Campania.

Albicocco
2011 (ha)
2012 (ha)
2013 (ha)
Var. % (2013/12)
Var. % (2013/11)
Emilia-Romagna
4.942
5.011
5.2314,40%
5,85%
Campania
4.801
4.673
4.520
-3,30%
-5,85%
Superfici (in ettari) coltivate ad albicocco. (Elaborazioni FreshPlaza su dati Istat).

Nuovi investimenti riguardano anche la Basilicata e la Puglia.

Le Organizzazioni di produttori contattate da FreshPlaza parlano di incrementi medi della superficie nazionale del 4-5%. La preferenza va alle cultivar tardive che possono estendere il calendario di commercializzazione per tutto luglio, fino alla metà-fine di agosto.

Susino
Le superfici destinate a susino si presentano stabili o in leggero aumento in Emilia-Romagna e Campania. Secondo le testimonianze raccolte, si tratta di un 2% di superfici in più nelle principali regioni produttrici.



Ancora grande interesse per la varietà tardiva Angeleno che garantisce un ampio calendario di commercializzazione e conservabilità, ma anche grande dinamica varietale, in particolare per le nuove varietà a polpa rossa.

Ciliegio
Forte incremento delle superfici in Emilia-Romagna, soprattutto nel Modenese, e aumenti anche in Puglia.

Per questa specie, i dati statistici sono in linea con le indicazioni ricevute dai produttori. Le superfici destinate a ciliegio a livello nazionale quest'anno dovrebbero essere cresciute del 5-7%, malgrado la specie non si adatti a tutte le condizioni pedoclimatiche e nonostante l'elevato investimento iniziale, anche per via dell'acquisto di teli antigrandine.

Ciliegio
2011 (ha)
2012 (ha)
2013 (ha)
Var. % (2013/12)
Var. % (2013/11)
Emilia-Romagna
2.054
2.316
2.298
-0,78%
11,88%
Campania
3.537
3.449
3.179
-7,80%
-10,12%
Puglia
18.010
18.015
18.485
2,61%
2,64%
Superfici (in ettari) coltivate a ciliegio. (Elaborazioni FreshPlaza su dati Istat).

Le stime sulle produzioni
Innanzitutto, dopo la difficile annata 2013, gli operatori confermano un ulteriore calo delle superfici destinate a pesche e nettarine, compensato in parte da nuovi impianti di albicocco e, secondariamente, di susino.

Per quanto riguarda le pesche e le nettarine, il crollo delle superfici non dovrebbe tradursi in una minor produzione. Il buon ricambio varietale, l'applicazione di evolute tecniche colturali e una progressiva specializzazione - pur conservando determinate tipicità territoriali, soprattutto al centro-sud - permettono infatti di ottenere rese per ettaro anche di 2-3 volte superiori rispetto ai vecchi frutteti.



E, infatti, le dinamiche sono diverse da nord a sud dello Stivale: se in zone come la Campania – che ha rinnovato poco – le produzioni regrediscono, in altre regioni, malgrado il calo delle superfici, il miglioramento delle tecniche colturali consente una tendenza opposta.

A titolo informativo, la resa di un ettaro di pescheto può variare da 20 a 50 tonnellate, a seconda non solo dell’età degli impianti, ma anche della precocità delle varietà. Più stretta la forbice quando si parla di rese unitarie per il susino (da 30 a 40-50 ton/ha), albicocco (20-30 ton/ha) e soprattutto ciliegio (10-12 ton/ha).

Sempre in base alle indicazioni dei tecnici, quest'anno le produzioni potrebbero risentire degli effetti negativi della Sharka che interessa in forma endemica le drupacee del Cesenate, del Veronese e della Basilicata. Al Sud, più colpiti gli albicocchi dei peschi.

Un condizionale obbligato che, per ora, in generale rende difficile anche fare delle stime produttive. A complicare l'orizzonte della campagna 2014, inoltre, potrebbe sopraggiungere una sovrapposizione dell'offerta dovuta, da un lato, agli anticipi produttivi rilevati in Romagna (seppure in attenuamento); dall'altro, ai ritardi registrati nel nostro meridione e nella vicina Spagna. Ma i giochi sono ancora tutti aperti.