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Reportage fotografico dai test sperimentali presso la Wageningen University

Saranno le alghe la coltivazione in serra del futuro?

Quella delle alghe è una coltivazione molto discussa di agricoltura. Come noto, i coltivatori di alghe possono ricevere buoni guadagni per il proprio raccolto, ma comunque il costo di produzione potrebbe anche rivelarsi esorbitante. Al fine di ottimizzare la produzione e migliorarne l'efficienza, l'Università olandese di Wageningen (WUR) sta attualmente svolgendo ricerche in tale campo.

Qualche giorno fa un gruppo di consulenti internazionali specializzati in serricoltura sono stati invitati dal produttore di fertilizzanti Haifa per un workshop dal titolo "Pioneering Knowledge" sulla fertirrigazione. Poiché il seminario è stato organizzato in collaborazione con il dipartimento di orticoltura sotto serra della Wageningen University, il gruppo è stato anche invitato a partecipare ad una visita tecnica presso il campus di ricerca della WUR a Bleiswijk. La coltivazione sperimentale di alghe all'interno di uno dei 78 compartimenti sotto serra della WUR ha destato molto interesse e domande da parte del gruppo.

Qui di seguito troverete un piccolo reportage fotografico di Hortidaily.com (parte del network FreshPlaza), realizzato durante la visita al campus.


Wim Voogt della WUR (Università di Wageningen - Paesi Bassi) introduce i visitatori nella serra sperimentale. All'interno ci sono 'fiumi artificiali di alghe'.


Il flusso delle alghe si muove in senso orario, partendo dal basso. Oltre alle pompe per acqua, c'è anche una pompa aggiuntiva ad aria collegata al sistema di circolazione. Le alghe vengono fertilizzate con aria arricchita di anidride carbonica. Le alghe hanno bisogno di molta CO2 perchè ne sia stimolata la crescita, proprio come una comune coltura sotto serra.


Le microalghe sono commercializzate come cibo per i pesci d'allevamento. Questi pesci e l'olio di pesce prodotto è noto per il contenuto di acidi grassi Omega-3. Il pesce d'allevamento, infatti, non produce Omega-3, accumulandolo invece dalle microalghe che costituiscono il suo alimento.


Le alghe preferiscono una temperatura di 35 gradi centtigradi. Questo potrebbe anche rendere più attraente per i coltivatori sotto serra combinare questa coltivazione con le altre più comuni; tuttavia entrambe le colture hanno bisogno di una certa quantità di luce. Al momento questa è la vera sfida, ma i ricercatori sono alla ricerca di una soluzione.



Al termine della circolazione nelle canalette, le alghe vengono raccolte in un filtro. Il passo successivo è la lavorazione dell'alga così raccolta; un'operazione molto costosa che prevede processi di liofilizzazione e centrifugazione. Questa parte del processo fa schizzare in alto i costi.


Un altro problema è che la coltura delle alghe è molto sensibile alle situazioni di stress dovute alle condizioni climatiche e alla nutrizione. Ciò provoca la deposizione di alghe all'interno dei tubi. Pertanto il sistema deve eseguire programmi speciali per la pulizia, il che rende questa particolare coltivazione dispendiosa anche in termini di tempo.


Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: