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La 'nuova' agricoltura punta sull'economia circolare
"Abbiamo messo al centro dei lavori della Federazione nazionale 'Bioeconomia: prodotti e processi innovativi' l'utilizzo del suolo". Perché i terreni italiani, spiega Ezio Veggia, a capo della Federazione e attuale commissario straordinario di Confagricoltura Asti, risentono del "cattivo trattamento" ricevuto negli ultimi cinquant'anni.
I protagonisti del settore si rendono conto che bisogna reinventare il sistema agricolo e riportare sostanza organica al terreno, diminuita soprattutto per l'utilizzo dei concimi di derivazione fossile. Possiamo invertire questo trend ispirandoci a ciò che facevano i nostri nonni, riducendo drasticamente l'impiego di prodotti chimici – purtroppo spesso indispensabili – e sfruttando le nuove tecnologie, ad esempio per l'irrigazione del suolo. L'obiettivo è "tenere occupati" i terreni così che siano sempre verdi e possano essere impiegati per la produzione di cibo e di mangimi, biogas o fertilizzanti naturali. In più, se il terreno è verde c'è fotosintesi, si sottrae CO2 all'atmosfera e si aiuta a contenere gli effetti del cambiamento climatico.