Un Bosco di Frutti: confetture e nettari con ricette originali

"I nostri campi sono circondati da tanti papaveri, fiori di tarassaco, farfalle, api e coccinelle, testimoni di un perfetto equilibrio naturale e della mancanza di chimica nei terreni, arricchiti unicamente da pratiche agronomiche tradizionali come la rotazione delle colture. Tra i punti di forza della nostra produzione - oltre alle classiche confetture e nettari di Lamponi, Mirtilli e More - c'è la coltivazione di bacche e piccoli frutti che trasformiamo con ricette dagli accostamenti originali. Abbiamo realizzato, per esempio, dopo varie prove di laboratorio due prodotti funzionali davvero particolari come la Confettura di Bacche di Rosa Canina e Pere e la Confettura di Mela e Lavanda". E' quanto racconta a FreshPlaza Samuele Bidini, titolare del marchio Un Bosco di Frutti.

 

 

Appassionato di natura, Samuele, 36 anni, nel 2015 decide di cambiare lavoro e dedicarsi all'agricoltura sostenibile con il supporto della sua famiglia. Tra i primi obiettivi c'è la conversione dei 12 ettari di terreni al metodo di coltivazione biologico.

 

 

 

Settembre è il mese in cui ci avviamo alla fase conclusiva della trasformazione dei nettari e delle confetture di frutti di bosco, che iniziamo a raccogliere da maggio a metà settembre. Coltiviamo con successo lamponi, mirtilli e more, su cui riscontriamo una crescente richiesta da parte dei consumatori e, parallelamente, un calo nella produzione a causa della prolungata siccità della stagione scorsa.

 

"I nostri clienti più affezionati ci raccontano - racconta Samuele - che il nettare di mirtillo, per la sua alta concentrazione di materia prima, può essere consumato anche diluito in acqua. Dalla prossima stagione saranno in produzione i nuovi impianti di Mirtillo Siberiano, un arbusto resistente al freddo anche molto intenso, adatto ai nostri terreni che sarà già in produzione dal prossimo anno".

 

Oltre alla Confettura di Mela e Lavanda, la punta di diamante della produzione è la Confettura di Rosa Canina e Pera. La bacca di rosa canina viene raccolta tra settembre/ottobre: si tratta di una vera sorgente di salute ed è di facile coltivazione, crescendo anche spontaneamente. Contiene elevate concentrazioni di vitamina C, in quantità fino a 100 volte superiori rispetto ad arance e limoni (100 grammi di bacche contengono la quantità di vitamina C di un kg di agrumi).

 

 

"Sebbene in famiglia ci si è sempre dedicati alla trasformazione di questa bacca - sottolinea Samuele - lavorare la Rosa Canina è davvero un processo laborioso e paziente, perché la bacca si presenta con spine molto appuntite di 3-4 centimetri. La raccolta avviene a piena maturazione per poter lavorare agevolmente la materia prima: tagliato il picciolo e tolti i semi, la bacca viene frullata cosi da ottenere una polpa che allo sguardo sembra un concentrato di pomodoro. Circa il 30% della polpa di rosa canina viene aggiunta alle pere, precedentemente processate in modo da ottenere una confettura squisita, nei formati da 100 e 200 grammi, molto indicata per accompagnare formaggi delicati".

 

 

La produzione delle confetture è artigianale: quindi basse temperature e cottura rapida per mantenere inalterate qualità e caratteristiche organolettiche dei frutti. "Nelle nostre confetture - dice Samuele - si sente un gusto di frutta fresca. Il risultato è un prodotto spalmabile di media densità, senza nessuna aggiunta di addensanti artificiali. Le confetture vengono dolcificate utilizzando zucchero di canna grezzo per un risultato più naturale. A breve, per dolcificare introdurremo lo sciroppo d'agave che oltre ad essere più naturale esalta le proprietà della materia prima ed è più tollerato da chi soffre di diabete".

 

 

La produzione annuale di confetture, racchiuse in un packaging decorativo aumenta in relazione ai volumi produttivi, con una media, sempre in crescita, di circa 1500 vasetti di confetture l'anno. Anche la commercializzazione dei prodotti riprende le tradizioni agricole locali: un processo a filiera corta, che punta alla vendita diretta e intercetta il consumatore locale, piccole fiere del territorio e negozi specializzati tra le Marche e l'Umbria.

 

"In futuro - conclude Samuele - c'è l'idea di esportare all'estero i nostri trasformati, anche se siamo consapevoli di non disporre ancora di volumi tali da soddisfare una domanda internazionale. Dobbiamo inoltre impegnarci anche nella promozione del marchio, cosa che abbiamo in programma già da ottobre in un evento romano di settore. Il sogno nel cassetto è dare il via a iniziative didattiche che coinvolgano le scuole, con visite finalizzate alla riscoperta del cibo buono come fonte di salute e alla sensibilizzazione verso la cura dell'ambiente"

 

06030 Giano dell'Umbria (PG)

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