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Petti da' l'esempio e paga di piu' i pomodori agli agricoltori

Circa 20 euro in più per ogni tonnellata di pomodoro toscano: è il prezzo che il Gruppo Petti riconoscerà agli agricoltori che conferiranno all'industria di Venturina Terme (provincia di Livorno) nei prossimi giorni. Un prezzo superiore a quello stabilito dal contratto di riferimento. Una decisione presa a seguito di un'annata particolarmente difficile per il pomodoro al Centro-Nord Italia, con un clima instabile tra siccità e violente precipitazioni che ha condizionato fortemente le fasi della coltivazione, provocando una forte flessione produttiva.
 
Lo fa sapere la Cia-Agricoltori Italiani, nell'apprezzare l'atteggiamento dell'industria di trasformazione e il processo che ha portato all'accordo dei listini passati da circa 79 euro a 100 euro a tonnellata.
 

Pasquale Petti. Foto: Il Tirreno Toscana

Petti acquista - attraverso Italian Food Spa - prevalentemente il prodotto degli agricoltori consorziati in Aspor nelle aree Livorno-Grosseto. Oltre a un prezzo più equo per il prodotto sui campi, spiega Cia, è particolarmente significativa la presa di posizione del Gruppo, per voce del titolare Pasquale Petti, che si è schierato apertamente contro la logica delle aste al ribasso applicate da una parte della Grande distribuzione organizzata, minando la sostenibilità del settore.
 
La Cia confida che l'esempio di Petti divenga un processo virtuoso di filiera a cui ispirarsi a livello nazionale, da applicare a più ampio raggio anche per altre produzioni.
Data di pubblicazione: