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Gli scarti agro-industriali diventano carta di qualita'

E' stata creata una gamma di carte esclusive che aiuta a dare nuova vita a sottoprodotti comunemente utilizzati come integratori in zootecnia, combustibili per la produzione di energia o eliminati in discarica. Ci son voluti 18 mesi per sviluppare, testare, brevettare e produrre la rivoluzionaria gamma Crush. L'opera si deve al brand manager Michele Posocco e al team di ricerca e sviluppo della Favini.



"Avevamo già creato in passato una carta ecologica, la Shiro Alga Carta, riutilizzando residui organici - si legge sul sito web dell'azienda - Alghe in esubero provenienti dalla laguna di Venezia erano state trattate e aggiunte alla carta in sostituzione di cellulosa di albero invece di essere smaltite in discarica. Abbiamo pensato: se l'abbiamo fatto una volta, possiamo farlo ancora. Ma questa volta abbiamo scelto una combinazione di frutta e noci per creare una linea di carte colorate naturali".



L'intero processo si svolge nello stabilimento aziendale di Rossano Veneto vicino a Venezia. Gli scarti agro-industriali vengono purificati, micronizzati e miscelati con cellulosa vergine e fibre riciclate post consumo certificate FSC, utilizzando elettricità idroelettrica autoprodotta.

Crush incorpora dieci residui organici che ispirano la naturale gamma di colori: mais, uva, agrumi, kiwi, olive, lavanda, ciliegie, mandorle, nocciole e chicchi di caffè.

Clicca sul tasto "Play" per vedere il processo di trasformazione di arance in Crush


Crush è certificata FSC, realizzata con EKOenergia, senza OGM e contiene il 40% di riciclato post consumo. Il prodotto e il processo produttivo sono protetti da brevetto europeo. Utilizzando scarti agro-industriali e EKOenergia, la carbon footprint è ridotta del 20%.


E' adatta a tutte le applicazioni, compresi packaging di lusso, cataloghi, cartellini, inviti ed etichette. Quale migliore idea di usare una carta che contiene residui di uva per l'etichetta di una bottiglia di vino?

Per maggiori informazioni: www.favini.com