Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Furti nelle campagne. I prezzi alti della frutta tropicale siciliana suscitano appetiti indesiderati

E' allarme furti nella Sicilia occidentale. Dalla provincia di Catania a quella di Messina, le coltivazioni di frutta tropicale sono continuamente soggette ad atti criminali, che ogni notte fanno sparire centinaia di kg di mango e avocado, provocando danni alle aziende per decine di migliaia di euro.


Piantagione di mango saccheggiata e devastata

"Ogni notte vengono sottratti quintali di frutti tropicali – afferma Andrea Passanisi, imprenditore del settore - con danni strutturali enormi, cui si aggiungono quelli del valore della merce rubata. La criminalità sta distruggendo un'area che ha investito nell'agricoltura innovativa e che rappresenta anche un modello per le altre regioni. Siamo molto preoccupati, perché in questo momento la richiesta del mercato, soprattutto al Nord, è elevata".


Pianta danneggiata

"Bisogna diffidare di chi vende a pochi centesimi prodotti che comportano investimenti elevati per gli imprenditori, soprattutto giovani, che proprio nelle colture tropicali, che ben si adattano al clima siciliano, possono trovare una fonte di reddito e scegliere di rimanere", fanno sapere dal canto loro le associazioni di categoria.


Refurtiva abbandonata

"Ogni anno solo nel mio areale, quello di Riposto (CT) - aggiunge Passanisi - vengono rubate 20 -25 tonnellate di prodotto, per un valore di 60-70 mila euro. Cominciamo a stancarci di queste incursioni che mortificano il nostro operato e i nostri investimenti. Se da una parte diamo lustro e prestigio, oltre che lavoro e reddito al territorio, dall'altra non siamo adeguatamente tutelati. Molti tra i miei colleghi, non potendo sostenere questi continui danni, stanno già pensando di ridimensionare i loro investimenti e ciò non tarderà di ripercuotersi sull'economia locale, oltre che sulla qualità dei prodotti disponibili, a scapito dei consumatori italiani".