Effetti del clima impazzito e della burocrazia sull'orticoltura siciliana

Il clima, sempre più imprevedibile, per il secondo anno consecutivo influenza l'orticoltura italiana. Secondo gli esperti, il calo di produzione di pomodoro nel 2018 potrebbe sfiorare il 10%, anche se numeri certi si avranno solo a stagione ultimata. Responsabile principale, come dicevamo, è il tempo e le anomalie climatiche nel biennio 2017-2018.

Per la Sicilia, a fare il punto è Gianni Polizzi, direttore del Distretto Produttivo Orticolo Sud Est Sicilia (DOSES), in fase di riconoscimento, oltre che presidente di PromoterGroup, importante società di consulenza in agricoltura.

"Gli episodi violenti di maltempo sembrano essere diventati una costante, più che un'eccezione - spiega Polizzi - Come nel resto d'Italia, in Sicilia abbiamo avuto danni alle colture persino nel mese di agosto, e le perdite economiche per i rovesci più recenti sono anche qui, significative. Ad esse vanno sommate quelle derivanti dalle avversità atmosferiche di novembre 2017 e aprile 2018 nell'intera Sicilia sudorientale, con epicentro la provincia di Ragusa, che dovevano essere comprese tra le avversità abiotiche previste nel bando PSR 5.2, di recente emanazione da parte della Regione siciliana".

Gianni Polizzi (foto di repertorio)

"Per questo motivo, abbiamo scritto al presidente della Regione Siciliana - dice il direttore - in rappresentanza delle oltre 100 aziende della filiera orticola che fanno capo alla nostra organizzazione e che contano un numero di occupati superiore ai 3000 addetti, oltre a un fatturato globale superiore a 250 mln di euro".

"Peraltro, in riferimento al bando PSR 5.2 'Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici', segnaliamo l'esclusione, nella ripartizione della relativa dotazione finanziaria, delle avversità atmosferiche ammissibili a calamità naturali avvenute nelle Province di Ragusa e Siracusa nei mesi di novembre 2017 e di aprile 2018, eventi che hanno causato gravi turbative ai sistemi di produzione del territorio, nonché danni irreparabili alle aziende colpite".

Nei pressi di Scoglitti: serre distrutte da una tromba d'aria (repertorio)

Un comparto in sofferenza
Nella missiva si evidenzia che "la situazione del comparto produttivo del suddetto bacino/distretto è alquanto drammatica: la crisi di mercato nella zona tocca livelli di punta e molte aziende agricole sono oggi al collasso. Ad aggravare la già critica situazione, un ulteriore pesante colpo è stato inferto agli impianti serricoli delle province interessate dal nubifragio di novembre 2017 e dalle fortissime raffiche di vento di aprile 2018. Parecchie aziende serricole e zootecniche hanno subito gravissimi danni".

"Proprio facendo seguito a quanto esposto e, vista la funzione di rappresentanza del DOSES - ha ribadito in conclusione l'agronomo - abbiamo inoltre chiesto che le istituzioni regionali competenti diano una concreta e celere risposta allo stato di crisi del comparto orticolo e alle problematiche evidenziate, mediante rettifica del bando in oggetto con l'inserimento tra le avversità abiotiche anche gli eventi atmosferici avversi ammissibili a calamità naturali verificatisi il 10-11 novembre 2017 e il 13-14-15 aprile 2018 e destinandovi una quota di budget della suddetta misura".

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