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Maltempo: tanta grandine e pioggia dal Friuli alla Puglia, passando dalla Romagna

Italia ancora sferzata dal maltempo di fine estate che ha causato danni da nord a sud della penisola. In Friuli, nel pordenonese il torrente Grava è esondato all'altezza del Comune di Caneva, allagando l'intera frazione di Fratta e numerose vie comunali. Grandine e neve si sono registrate in Valtellina, causando nuovi danni all'agricoltura. Arrivata la neve sulle montagne che circondano Cortina D'Ampezzo e sembra essere già arrivato l'inverno.

Le piogge che imperversano su alcune regioni del centro nord si sono spostate al Meridione, verso la Puglia. Nel Gargano, secondo quanto riportato da Coldiretti Foggia, una violenta grandinata, piogge torrenziali e forti raffiche di vento hanno allagato campagne, strade, reso impossibile le consegne di prodotti alimentari, gli accessi alle aziende agricole e hanno messo definitivamente ko i settori olivicolo, agrumicolo e orticolo, già duramente danneggiati dalle gelate di febbraio e marzo scorsi.

Susine gravemente danneggiate a Sesto Imolese

"Sono caduti chicchi di grandine grandi come uova - dice il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - I nostri agricoltori stanno segnalando gravi danni alle colture del pomodoro e agli ortaggi in pieno campo, agli agrumi, ma la conta dei danni non si ferma qua, perché ci sono campagne ancora impraticabili e purtroppo il bollettino meteo della protezione civile ha lanciato l'allerta arancione per le successive 36 ore". Secondo la prima mappatura effettuata da Coldiretti Foggia, le situazioni più critiche si registrano a Rodi Garganico, Sannicandro Garganico, Lesina, Peschici, Vico del Gargano, Cagnano Varano, Carpino.

Mele danneggiate in Emilia Romagna

E' stato un sabato 25 agosto da dimenticare anche in Romagna. Assieme alla pioggia è caduta molta grandine in vaste zone. Mele e susine sono state le prime a subirne le conseguenze. In particolare, tra Ravenna e Forlì vi sono state piogge intense e grandinate con chicchi grandi come grosse biglie. Anche Faenza ha subito, a macchia di leopardo, l'ennesima grandinata della stagione. Colpite pesche e nettarine tardive.

Giuliano Donati, tecnico di Granfrutta Zani, conferma che ampie zone del faentino sono state battute dalla grandine: "In alcune aree, il ghiaccio era grosso come noci. Davvero quest'anno le aziende che hanno frutteti coperti da reti possono dire di aver fatto un ottimo investimento. Anche perché non solo la frutta, ma le piante stesse soffrono per la grandine di grosse dimensioni".

Grandine in Romagna sabato 25 agosto 2018

Grandine e violenti temporali non hanno risparmiato sia la zona occidentale che quella orientale della provincia di Taranto, con danni evidenti su uva da tavola, da vino e su ortaggi.

"Il tarantino ha subito bombe d'acqua e trombe d'aria e le produzioni di quella zona hanno registrato perdite ingenti - racconta a FreshPlaza un produttore - Questa campagna è difficilissima, anche e soprattutto in termini di mercato".

"E' un bollettino di guerra a Massafra, Crispiano, Palagiano, Avetrana, Manduria, Castellaneta - spiega in una nota il direttore di Coldiretti Taranto, Aldo De Sario - dove la grandine e le fortissime piogge hanno danneggiato le uve da tavola, da vino e gli ortaggi, ma anche le strutture, mentre le forti raffiche di vento hanno strappato le coperture dei vigneti".

(Foto: Pagina Facebook Coldiretti Puglia)

Diverse decine di ettari tra meleti, vigneti e grano saraceno – sottolinea la Coldiretti – sono stati investiti da una tempesta di ghiaccio che ha colpito i comuni tra Ponte in Valtellina, Chiuro e Teglio in Lombardia con la raccolta delle mele appena entrata nel vivo, mentre in Emilia Romagna ammontano ormai a centinaia di migliaia di euro i danni all'agricoltura nella zona di Sesto Imolese, Medicina e Castel Guelfo, dove sono caduti chicchi di grandine della dimensione di grosse noci su frutteti, pere, mele e kiwi.

In Sardegna – continua la Coldiretti – le ultime piogge sono state il colpo di grazia per molte colture stressate in un mese di agosto che si classifica come il più piovoso sull'isola da quando si raccolgono i dati (1922). Terreni allagati, frutti devastati dalla troppa acqua, dalla forza delle precipitazioni e dalle grandinate, oltre che invase dai funghi che in queste condizioni trovano il proprio habitat naturale e possono proliferare tranquillamente, con milioni di euro di perdite per l'agricoltura sarda.

In Basilicata, la coltura maggiormente danneggiata è il pomodoro da industria. Le ultime piogge violente e intense hanno messo in ulteriore difficoltà le aree agricole di Palazzo San Gervasio, Banzi, Maschito, Montemilone e Venosa.

Data di pubblicazione: