Questo è il motivo per cui una società di El Ejido, la Escobar & Castañeda SL, meglio conosciuta per il suo marchio King Courgette, sta finanziando un progetto di ricerca in collaborazione con i laboratori del nord della Spagna per ottenere piante resistenti al virus New Delhi, ricorrendo a tecniche avanzate di biotecnologia che sono state usate precedentemente nelle patate ma mai, fino ad ora, per le piante di zucchine.
Prima di intraprendere questo progetto, la King Courgette ha testato altri metodi che però non hanno prodotto i risultati attesi, ma certamente sono stati importanti per conoscere e controllare meglio questa fitopatia.
Secondo Escobar, "come specialisti di zucchine, abbiamo l'obbligo di ricercare e trovare soluzioni, considerato che molti coltivatori sono passati dalle zucchine ad altri ortaggi, come i peperoni, producendo un surplus di offerta e rendendo saturo il mercato. Non possiamo permetterci di continuare a perdere professionisti nel settore delle zucchine, dobbiamo fare qualcosa".
Per quanto riguarda il progetto di ricerca, Escobar ha spiegato che i risultati raggiunti finora sono molto incoraggianti. "Quando le piante di zucchine sono piccole, risultano molto fragili ed è difficile sottoporle a trattamenti come la termoterapia, poiché finiscono per morire. Con queste tecniche biotecnologiche siamo riusciti a raggiungere gli ultimi stadi mantenendo vive queste delicate piante. Si tratta di un passo molto importante in questo progetto e stiamo ripetendo la procedura per ottenere abbastanza materiale vegetale da analizzare".
"Vogliamo inviare un messaggio, non solo ai nostri clienti e consumatori finali, ma anche a tutti quelli che fanno parte della filiera, dal produttore fino al rivenditore. Vogliamo dire loro che c'è una speranza, che le zucchine possono ancora essere un raccolto sicuro e che non perderemo più le nostre produzioni - ha concluso Escobar - Siamo molto vicini ad ottenere piante resistenti al virus New Delhi e, anche se non ci riusciremo, non siamo lontani dal successo finale".
Se la ricerca avrà successo, nella prossima campagna le piante resistenti verranno coltivate sperimentalmente in serra.
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