Finanziare la ricerca in Italia: i soldi ci sono soltanto per essere gettati al vento
Mentre la Ricerca pubblica italiana boccheggia, le Università si vedono tagliati i fondi e per un'intera generazione di brillanti giovani ricercatori si chiudono tutte le porte (salvo riaprirsi all'estero), i crociati anti-OGM, che passeranno alla storia solo per aver contribuito fino ad oggi a rallentare con ogni mezzo lo sviluppo dell'agricoltura italiana, ottengono una pioggia di milioni di euro (circa 20 in quattro anni!), un intero Castello storico (quello dei Monteroni a Ladispoli) e carta bianca per, come da essi stessi dichiarato:
"sviluppare una nuova frontiera scientifica, quella delle "biotecnologie soft" alternative agli Ogm, in particolare la MAS (Marker Assisted Selection - selezione assistita da marcatori), superando l’annoso dibattito Ogm sì/Ogm no che da anni monopolizza la ricerca e la comunicazione nel settore biotech".
Gli stessi ribadiscono: "Oggi l’Italia e l’Europa possono imprimere una svolta alla ricerca nella genetica agraria: abbandonare la strada impervia del transgenico, rischiosa, fallimentare e non socialmente condivisa, e sviluppare la via italiana ed europea all’innovazione genetica in agricoltura, quella, appunto, della MAS".
Prima di tutto, sorge spontanea la domanda: chi l'ha detto che la strada del transgenico (o anche quella del cisgenico, opportunamente taciuta!) sia:
1) rischiosa?
2) fallimentare?
3) non socialmente condivisa?
Chi l'ha deciso? La Fondazione Diritti Genetici, evidentemente, senza sentire alcun parere da parte della Comunità Scientifica! Quella stessa Fondazione alla quale si deve, tra l'altro, il sopracitato "annoso dibattito Ogm sì/Ogm no"!
In secondo luogo, la tecnica MAS (selezione assistita da marcatori), lungi dall'essere una brillante innovazione alla quale nessuno aveva mai pensato prima del Sig. Capanna e dei suoi sostenitori istituzionali (Gianni Letta e ben 7 ministeri, i quali tutti brillano per gli enormi contributi fin qui offerti al patrimonio scientifico italiano) è:
1) una tecnica ampiamente utilizzata e collaudata - come giustamente sottolineato dalla SOI-Società Ortoflorofrutticoltura Italiana - non certo una "nuova frontiera scientifica"
2) del tutto insufficiente agli obiettivi che GeneticaMente si proporrebbe: nessuna varietà coltivata è infatti mai stata ottenuta con il solo ed esclusivo ausilio della tecnica MAS.
Come osserva un genetista: "la tecnica MAS è unicamente un aiuto in più per risolvere qualche problema nel miglioramento varietale, in un programma che prevede l’uso di molte altre tecniche di genetica classica".
La comunità scientifica si dichiara semplicemente sbalordita di fronte al trionfo della falsa comunicazione sulla vera ricerca e chiede un confronto istituzionale su questi temi, in qualsiasi sede possibile.
Materiale per approfondimenti sul tema:
Illustrazione del progetto GeneticaMente
Osservazioni critiche da parte della Comunità Scientifica
Lettera critica del Presidente Generale della SOI, prof. Paolo Inglese
Petizione online contro questo enorme spreco di denaro pubblico:
http://www.salmone.org/