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La batteriosi del kiwi in Italia si riflette negativamente sugli investimenti neozelandesi

La batteriosi del kiwi che sta diffondendosi tra le piantagioni italiane di actinidia ha falcidiato una piantagione della varietà commerciale ad alta performance Hort16A, sviluppata in Nuova Zelanda e impiantata su 84 ettari in Italia. L'infezione batterica è tale che l'intero valore della piantagione potrebbe essere azzerato.


Actinidia affetta da cancro batterico: frutti avvizziti. (Foto: Prof. G.M. Balestra del Dipartimento di Protezione delle Piante della Facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università della Tuscia di Viterbo).

Come reso noto dalla neozelandese Opac (Opotiki Packing and Coolstorage Ltd), la cultivar di actinidia a polpa gialla Hort16A-Newgold ha sofferto continui focolai di infezione batterica.

Il valore commerciale della piantagione risultava espresso in oltre 7 miliardi di dollari australiani nel dicembre 2008. Ora, il comitato direttivo di Opac ha deliberato di inscrivere tale investimento tra le perdite di bilancio dell'anno finanziario conclusosi lo scorso 31 dicembre 2009.

Da parte sua, la Seeka Kiwifruit Industries Ltd, che dal 2004 detiene una quota del 19,4% delle azioni di Opac, ha dichiarato di non aver mai considerato la batteriosi un problema serio in Nuova Zelanda, mentre essa sta causando in Italia danni molto più seri quest'anno, rispetto alla stagione passata.

Seeka soffrirà a sua volta perdite finanziarie da questa situazione e di conseguenza ridurrà i propri investimenti in Opac.
Data di pubblicazione: