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Intervento del Consorzio di tutela

Pesche e nettarine di Romagna Igp: controlli in atto ma con spirito costruttivo

Il marchio IGP, indicazione geografica protetta, è un tema che tocca i singoli agricoltori come anche tutto il sistema produttivo. Nei giorni scorsi, abbiamo dato voce all'intervento di un produttore (cfr. FreshPlaza del 27 luglio 2018) che lamentava la visita di un ispettore di un Consorzio di Tutela. Tema del contendere, l'uso in etichetta della parola "Romagna" riferito alle pesche e nettarine, in presenza di una indicazione geografica protetta denominata per l'appunto "Pesca e nettarina di Romagna IGP".



A tal proposito, il Consorzio di Tutela Pesca e Nettarina di Romagna IGP, riconosciuto con DM 2 agosto 2017, precisa: "La normativa sul riconoscimento dei Consorzi di tutela prevede che, a seguito del riconoscimento, il Consorzio è obbligato a mettere in piedi un sistema articolato di controlli affidati anche a un agente vigilatore ufficialmente incaricato e riconosciuto".

I controlli vengono effettuati nell'ambito dell'art. 1 del D.lgs 19/11/2004, n. 297: "Disposizioni sanzionatorie in applicazione del Reg. CEE 2081/92, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari".



"Si tratta di una disposizione particolare rispetto a quanto indicato nel regolamento 543/2011, dove si precisa che è obbligatorio indicare lo Stato di provenienza del prodotto (Italia), mentre è facoltativa la zona (Emilia Romagna o Romagna)".

"Alla luce di quanto sopra, e in un'ottica assolutamente costruttiva, il Consorzio vuole sottolineare che, in questa fase iniziale, sta svolgendo tale attività di controlli unicamente per informare i produttori e le aziende dando loro le indicazioni pratiche sulla corretta applicazione e, soprattutto, evidenziando le opportunità dell'IGP a chi ancora non è inserito nel circuito e non è associato al Consorzio di Tutela per valorizzare la produzione di Pesche e Nettarine".

In altre parole, i controlli di questo periodo, presso i Mercati all'ingrosso o direttamente ai casa degli agricoltori che commercializzano, non sono volti a elevare multe o fare denunce, ma solo a informare circa quanto si può scrivere o meno sugli imballaggi o sull'etichetta.