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Dati Ismea dal 16 al 22 luglio 2018

Prezzi al rialzo per cetrioli e radicchio

Anche nella terza settimana di luglio 2018, il mercato ha mostrato listini in ribasso per tutti i principali prodotti ortivi la cui maggiore offerta continua a condizionare le quotazioni. I maggiori ribassi, nell'ordine di due punti percentuale, si sono osservati per peperoni e carote. In controtendenza, invece, l'andamento del mercato di cetrioli e radicchio i cui prezzi hanno teso al rialzo grazie alla maggiore attività della domanda.

Ortaggi a foglia: non si arresta la dinamica flessiva per le quotazioni dell'indivia di origine abruzzese. Il prodotto, dal buon profilo qualitativo, è stato oggetto di un discreto interesse da parte della domanda, ma l'abbondante offerta immessa sul mercato ha determinato la fisiologica contrazione dei listini. Prezzi in regressione anche per le lattughe, il cui mercato ha avuto però dinamiche differenti per le diverse tipologie commercializzate.

Per la lattuga Cappuccio e Romana di origine veneta, le piogge cadute in settimana non hanno consentito il regolare svolgimento delle operazioni di raccolta con conseguente riduzione dei volumi commercializzati. Gli scambi sono avvenuti a ritmi sostenuti grazie ad una domanda propensa all'acquisto e i prezzi medi hanno teso al rialzo. Di contro, per la tipologia Gentile, l'offerta presente sul mercato, dal profilo qualitativo non sempre soddisfacente, ha determinato una contrazione dei listini. Per le lattughe di origine laziale, invece, non si sono osservate variazioni di rilievo grazie a un generale equilibrio tra domanda e offerta. Positivo, infine, l'andamento del mercato per il radicchio i cui scambi sono avvenuti a ritmi sostenuti grazie a una domanda interessata.

Carote: prezzi in calo per le carote di origine veneta. Le piogge cadute in settimana hanno provocato qualche problema qualitativo e l'offerta immessa sul mercato ha suscitato uno scarso interesse da parte della domanda. Non si sono osservate variazioni di rilievo per il prodotto di origine abruzzese e laziale con domanda e offerta regolari.

Patate novelle: lieve ribasso per il prezzo medio all'origine; gli scambi sono stati limitati a causa di una domanda poco propensa all'acquisto.

Fagiolini: ancora un lieve calo per le quotazioni dei fagiolini di origine laziale la cui offerta è risultata superiore alle richieste. Anche per il prodotto proveniente dall'areale di cesena i prezzi sono risultati in lieve calo per un aumento di offerta del prodotto proveniente dalla raccolta meccanica rispetto a quello raccolto manualmente. In tutti i restanti areali produttivi gli scambi sono avvenuti a ritmi regolari con un'offerta in linea alle richieste della domanda.

Melanzane: ha trovato conferma la dinamica flessiva delle quotazioni già registrate nel precedente periodo. Il calo è da attribuire esclusivamente al fisiologico aumento delle disponibilità sui mercati. Solo sulle piazze pugliesi la contrazione dell'offerta ha permesso una maggiore fluidità negli scambi e le contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi in rialzo.

Zucchine: osservato un ulteriore calo delle quotazioni in tutti i principali areali di coltivazione dovuto al fisiologico aumento dei quantitativi raccolti. Gli scambi sono avvenuti a ritmi regolari grazie a una domanda interessata ma non in grado di assorbire tutta l'offerta disponibile. Solo sulla piazza di Bari i minori quantitativi immessi nei circuiti commerciali hanno permesso un rialzo delle quotazioni.

Pomodori: lieve ridimensionamento dei prezzi. Il calo delle quotazioni non ha interessato in maniera omogenea tutti gli areali produttivi e tutte le tipologie. Le maggiori contrazioni si sono registrate per le varietà tondo liscio e San Marzano da sugo dovuto a un'offerta superiore alla domanda. Di contro sulla piazza di Foggia le alte temperature hanno favorito un maggior consumo di questo prodotto e i listini hanno teso al rialzo.

Peperoni: le alte temperature e le condizioni di tempo stabile hanno favorito la maturazione di questo frutto ortivo in tutti i principali areali. All'aumento dell'offerta è corrisposto un fisiologico calo delle quotazioni. I maggiori ribassi si sono osservati sulle piazze di Salerno (-40,9%) e Napoli (-21,4%).
Data di pubblicazione: