La coltivazione del peperone negli ultimi 15 anni si è concentrata sempre di più in aziende altamente specializzate, vista anche le crescenti problematiche fitopatologiche e virali che rendono difficile la coltivazione. In Campania, si contano 500 ettari, di cui il 60% nella zona Caserta/Napoli e l'altro 40% nell'area dell'Agro nocerino-sarnese e della Piana del Sele.
La produzione di peperone in Italia è nettamente distinta tra il prodotto destinato all'industria (coltivato in pieno campo) e quello che va al consumo fresco. Quest'ultimo è coltivato esclusivamente in serra. HM.Clause Italia, azienda del gruppo Limagrain, specializzata nella selezione e miglioramento genetico di specie orticole e industriali, dispone di varietà selezionate tanto per l'industria, quanto per il fresco.
Entrambi sono di tipologia squadrato tre/quarti lungo, e presentano colore intenso e brillante, oltre a piante rustiche adatte ai terreni stanchi e un portamento vegetativo della pianta con foglie larghe, ideali per coprire adeguatamente i frutti proteggendoli dal rischio di scottature, che può compromettere una buona percentuale di produzione.
Entrambi i peperoni si prestano per tutti i periodi di trapianto, da metà febbraio per le zone più calde fino a giugno nel sud Italia; ma anche al centro-nord e al nord Italia.
Importante la gamma di resistenze, come quella intermedia al Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV) e una particolarmente interessante contro il Pepper mottle virus (PepMoV) per le razze 0, 1, 2. Trattasi di una nuova minaccia che si diffonde per contatto e si conserva nel terreno e può infettare le successive coltivazioni di peperone. Produce ingiallimento fogliare e frutti più piccoli e bollosi. "Grazie alla genetica - spiega Accadia - metteremo in campo anche varianti con resistenza alla razza numero 4 di questo pericoloso virus".
Un bilancio circa l'attuale stagione del peperone
Il peperone è una coltura che incontra spesso un mercato altalenante. In particolare, quest'anno, un inizio di stagione relativamente più freddo ha comportato ritardi nei trapianti precoci. Il prodotto che avrebbe dovuto giungere sul mercato a inizio giugno, è slittato alla fine del mese, accavallandosi successivamente con le produzioni di luglio.
Gustavo spiega: "Il peperone è una specie molto sensibile al freddo e alla carenza di luminosità. In condizioni simili, la pianta si ferma, per poi riprendere con gradualità; nel frattempo, può accumulare ritardi anche di 15 giorni. Noi, attraverso il miglioramento genetico, siamo riusciti a fare molto, soprattutto in termini di tenuta dei frutti sulla pianta. Ma è altrettanto chiaro che condizioni climatiche avverse e situazioni di mercato basso come in questo periodo possono dare qualche difficoltà anche alla migliore genetica".
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