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Toscana: un disciplinare per cipolle e patate del Monte Amiata

La cipolla della Selva e la patata delle Macchie in corsa per ottenere un disciplinare e identificarsi con i territori amiatini in cui si potranno coltivare. Si è tenuto un convegno per stabilire lo stato dell'arte sui disciplinari di produzione dei due pregiati prodotti amiatini. Se in futuro ci fosse una produzione sufficiente, si potrebbe arrivare anche alla costituzione di un marchio collettivo.



Il percorso di valorizzazione, avviato nel 2016 da Genomamiata e dal suo presidente Lorenzo Fazzi, in collaborazione con i Comuni di Arcidosso e Santa Fiora, l'associazione La Selva, lo studio Agricis, col contributo scientifico del Cnr –Ivalsa e dell'università di Siena, dipartimento Scienze della Vita, "è un percorso che porterà negli anni opportunità di sviluppo per la montagna – commentano i sindaci di Arcidosso e Santa Fiora Jacopo Marini e Federico Balocchi – facendo leva sulle produzioni autoctone di qualità e sul legame tra alimento e territorio. Con la doppia valenza del recupero dei campi da un lato e di un reddito complementare dall'altro".

Il percorso di valorizzazione delle due cultivar ha preso il via con un protocollo d'Intesa tra i Comuni di Santa Fiora e Arcidosso e Genomamiata: gli istituti di ricerca hanno definito le caratteristiche che dovranno avere le due produzioni per essere "la cipolla della Selva" e "la patata delle Macchie"; l'università di Siena ha condotto analisi di tipo qualitativo sensoriale, sulle caratteristiche organolettiche
e salutistiche. Si sta poi sperimentando la coltivazione di diverse varietà locali. Le associazioni con i Comuni stanno lavorando per il coinvolgimento del territorio, in particolare degli agricoltori locali, in modo da ampliare la produzione che al momento è limitata.
Data di pubblicazione: