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Dubbi sull'estensione dell'accordo UE-Marocco

La notizia dell'estensione dell'accordo UE-Marocco ai territori del Sahara occidentale è già stata motivo di preoccupazione per le organizzazioni agricole italiane. Ora giunge anche l'analisi della spagnola COAG, la quale mette in guardia circa alcuni aspetti della questione.

L'accordo, infatti, non verrebbe modificato in quanto a volumi o a prezzi di entrata delle merci marocchine/sahariane nella UE e neppure contemplerebbe concessioni aggiuntive sui contingenti di pomodoro cui è già consentito l'ingresso sul mercato comunitario. "Il vero problema è un altro - sottolinea COAG - e cioè il fatto che venga data la possibilità al Marocco di sviluppare di molto la produzione orticola nel Sahara, e il fatto che la UE riconoscerà le sue produzioni".

Le superfici coltivate nel Sahara occidentale, secondo quanto comunicato dalla stessa Commissione europea, potrebbero aumentare da 900 a 5000 ettari, con conseguente incremento dei volumi dalle attuali 64mila tonnellate al mezzo milioni di ton e la creazione di 60mila nuovi posti di lavoro nella regione.

Il problema, secondo la Spagna, è che le nuove produzioni sarebbero direttamente in competizione con quelle nazionali: non solo pomodori invernali, ma anche peperoni e frutti rossi. In assenza di una tutela delle produzioni comunitarie o di un principio di reciprocità, la competizione diventerebbe nefasta, secondo COAG, per gli agricoltori UE.
Data di pubblicazione: