Una verdura il cui mercato parte da ottobre, ma che in piena estate cresce e si sviluppa. E con una novità: quest'anno il produttore Giuseppe Fiori ha optato per la semina del Cardo di Cervia (Ravenna) con le operazioni iniziate a fine maggio. "Si tratta di una scelta che comporta alcuni aggravi di costi - dice l'agricoltore - ma che potrebbe addirittura migliorare la qualità. Fino a 5 anni fa effettuavo la semina, poi sono passato al trapianto e adesso sono ritornato alla semina. Credo che, avendo affinato la tecnica, anche quest'anno avremo grosse soddisfazioni".
Giuseppe Fiori nei suoi terreni fatti di... sabbia
Il seme è garantito e il prodotto otterrà le proprie caratteristiche grazie ad alcuni fattori. Il primo sta nel terreno di coltivazione: si tratta di sabbia e gli ettari, passati da 3 a più di 4, si trovano a poche centinaia di metri dal mare.
In seconda battuta il cardo viene portato a maturazione ricoprendolo. Fuori sabbia, invece, può rimanere anche per alcuni mesi senza cambiare: per questo la raccolta comincerà a metà settembre e andrà avanti fino a inverno inoltrato.
Cardo di Cervia trasformato
Terzo aspetto: il Cardo di Cervia si può mangiare crudo, in pinzimonio, in quanto la sabbia e la copertura successiva gli conferiscono un sapore unico, dolce e non aspro, molto differente dai cardi tradizionali.
Le rese del cardo, anche quello normale, cambiano di anno in anno, ma possono essere anche superiori a 5 tonnellate ad ettaro. La fertirrigazione è obbligatoria, in quanto la sabbia non trattiene umidità.
Disponibile dai primi di ottobre
"Le vendite partiranno attorno ai primi giorni di ottobre - conclude Fiori - e i mercati di riferimento sono Milano e Cesena. Anche la Gdo si è accorta di questo ortaggio e l'hanno scorso mi hanno richiesto, oltre al fresco, pure il trasformato".
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Giuseppe Fiori
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