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Le tecniche di genome editing e la domesticazione de novo delle specie selvatiche

Un risvolto poco noto delle innovazioni in atto nelle tecniche di miglioramento genetico, con l'ingresso rivoluzionario del "genome editing" (CRISPR-Cas 9* - vedi definizione a pie' di questo articolo, NdR) è in grado di aprire prospettive di sicuro interesse per l'orticoltura del futuro, nonché per l'agricoltura nel suo complesso.

Nel pomodoro, per esempio, la "riscrittura" del genoma potrebbe giungere a livelli mai visti, come sta accadendo in Brasile. Qui alcuni ricercatori affermano di aver re-ingegnerizzato il pomodoro selvatico, progenitore di tutte le cultivar note. Invece di modificare una varietà già domesticata, insomma, gli scienziati sono andati alla fonte: il pomodoro selvatico, appunto.

Quest'ultimo è la vera "pietra angolare" di tutto il pomodoro che conosciamo oggi. Frutto di una "saggezza" vegetale accumulata in decine di migliaia di anni di evoluzione, una specie selvatica come il pomodoro originario ha in sé tratti genetici di sicuro valore e interesse come la resistenza a patologie o a stress; insieme a ciò, tuttavia, si porta dietro alcuni svantaggi, per esempio il calibro (il frutto del pomodoro selvatico è grande quanto un pisello) o il portamento delle pianta (scomposta e più simile a un'erbaccia che non a una specie domesticata).

Nell'immagine qui accanto: la differenza tra un pomodoro commerciale e due frutti di pomodoro selvatico Solanum pimpinellifolium

Oggi, il "genome editing" apre la via a una "domesticazione de novo" delle specie selvatiche, partendo da altre basi: nel caso del pomodoro, la ricerca brasiliana ha prodotto - dalla pianta selvatica - un frutto del calibro di un ciliegino, con portamento a cespuglio della parte vegetativa e con un contenuto di licopene ben superiore a quello di un pomodoro commerciale. E pare abbia anche un gran buon sapore!

Siamo, insomma, solo all'inizio di un percorso ricco di prospettive e che non mancherà, negli anni a venire, di produrre novità sorprendenti nel contesto di un clima che cambia, di una popolazione crescente e dell'esigenza di ridurre l'uso della chimica al minimo indispensabile.

*L'acronimo CRISPR-Cas 9 sta per l'enzima prodotto dal gene Cas9 e i Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats, le ripetizioni palindromiche di gruppi di Dna estraneo disposti a intervalli regolari.