Il primo rapporto ufficiale di Greenyard sulla contaminazione da Listeria e il ritiro dei prodotti è stato emesso il 4 luglio. Negli ultimi giorni, Greenyard ha ritirato dal commercio ulteriori prodotti surgelati. In totale, il numero di prodotti ritirati dal mercato ammonta a 40.
Danni
Le autorità ungheresi hanno informato Greenyard della contaminazione del loro impianto il 29 giugno. La produzione in Ungheria è stata interrotta e diversi prodotti sono stati ritirati dalla vendita. La filiale ungherese di Greenyard ha un fatturato annuale di 24 milioni di euro. Quello totale di Greenyard per il 2017 è stato di 4,2 miliardi di euro. Secondo gli analisti finanziari Sips e Vandernberghe, la chiusura della fabbrica ungherese avrà sicuramente un impatto finanziario sulla società. Quando il collegamento tra Greenyard e la contaminazione sarà confermato, l'impatto sarà persino maggiore. Ne uscirà danneggiata anche la reputazione aziendale.
Il presidente di Greenyard, Hein Deprez, ha smentito le voci dei media dichiarando che non esiste un collegamento dimostrato tra Greenyard e l'infezione. "L'EFSA sta cercando di capire se questo collegamento esiste realmente. L'azione di ritiro dei prodotti è stata effettuata in via precauzionale. Prendiamo molto seriamente questo problema e la salute del pubblico". In questa questione, Greenyard è supportata da esperti, accademici e colleghi dell'EFSA. La società è anche in contatto diretto con le autorità per la salute alimentare ungherese ed europea.
"Dopo che la contaminazione è stata individuata, Greenyard ha preso immediatamente tutte le misure necessarie - ha dichiarato Nancy Goovaerts di Greenyards Corporate Communications - Quando l'EFSA ha annunciato che nelle persone malate e nelle nostre verdure surgelate è stato individuato lo stesso ceppo di Listeria, lo abbiamo subito reso visibile sul nostro sito web". Per Greenyard è ancora difficile stimare gli effetti a lungo termine. "La nostra priorità è di garantire la sicurezza alimentare e di testare il nostro impianto a Baja. Sono misure necessarie per potere riprendere la produzione in tutta sicurezza".
- il processo di ritiro dei prodotti da parte dei nostri clienti e consumatori è in corso, con la restituzione e la distruzione degli stessi;
- abbiamo chiuso il nostro stabilimento in Ungheria e stiamo conducendo una revisione approfondita dell'impianto, al fine di identificare la causa alla radice della contaminazione in piena cooperazione con le rispettive autorità e in costante dialogo con i clienti. Siamo in attesa di ulteriori risultati;
- non riavvieremo la produzione nella nostra sede ungherese finché non saremo pienamente soddisfatti dei risultati di questi test. Stiamo adottando tutte le misure possibili per garantire che la contaminazione venga completamente debellata;
- in collaborazione con i nostri clienti, ci stiamo approvvigionando da fonti alternative per garantire il minor disagio possibile;
- siamo in contatto diretto e continuo con tutti gli azionisti, nonché clienti, banchieri, fornitori e coltivatori per informarli in modo appropriato.
- oltre alla copertura assicurativa, l'impatto finanziario del ritiro dovrebbe essere pari a circa 30 milioni di euro (inclusi i costi stimati per prodotto, trasporto, movimentazione, stoccaggio, distruzione, subappalto, minore assorbimento di costi dell'impianto e perdita di margine);
- si stima che circa un terzo di tale importo abbia un impatto sul bilancio (perdita di valore) e circa due terzi sulla liquidità;
- a questo punto, si prevede che oltre l'80% del volume ritirato costituisca elementi non ricorrenti.
Carl Peeters
Tel.: +32 15 32 42 69
Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.