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La Borsa Patate di Bologna ha dato le prime indicazioni

Produzione in calo e prezzi in rialzo per le patate

Buon momento per le patate: non vi sono sovrapposizioni fra areali e i prezzi sono buoni. La Borsa Patate di Bologna ha deciso di fissare la quotazione delle patate nelle confezioni da 1,5- 2,0-2,5 kg, per prodotto di prima categoria, a 0,70-0,72 euro/kg franco arrivo, sovra imballo in cartone incluso.

Questo prezzo delle patate in vendita anticiperà solo di pochi giorni quello settimanale di campagna che resterà valido fra una borsa e quella successiva, in attesa della determinazione del prezzo delle patate date al "Conto deposito", che dovrà essere fissato entro il 15 settembre 2018. Alla Borsa patate di Bologna aderisce la filiera dell'Emilia-Romagna tutta riunita attorno al Contratto Quadro.



"Attraverso questo importante strumento di confronto e condivisione tra il sistema produttivo agricolo e la componente commerciale - spiega Luciano Trentini coordinatore della Borsa Patate - si vuole replicare l'ottimo risultato della annata appena trascorsa".

"Un mercato schizofrenico - aggiunge Trentini - condizionato dalle condizioni climatiche, come gelo in semina al sud e siccità persistente in pre-raccolta al centro nord, aveva fatto presagire un anno difficile per il settore. Ma la grande capacità agronomica del modo produttivo (riunito sotto la direzione di Agripat) e l'efficiente organizzazione della commercializzazione (rappresentato da Fruitimprese e dal sistema cooperativo di Apofruit e Patfrut) hanno permesso di garantire alla filiera connessa al contratto quadro una costante crescita durante l'annata, con un ottimo risultato commerciale e quindi liquidazioni al mondo agricolo ben superiori ai costi di coltivazione e nettamente più elevati della media rilevata in altri areali di produzione anche contigui".



Il sistema emiliano-romagnolo incentrato sul Contratto Quadro che riunisce circa 2.500 ettari coltivati a patate per lo più Primura, Colomba e Agata (circa il 60% del totale) conta una produzione di oltre 120mila tonnellate di patate da destinare al mercato fresco. Questa forte concentrazione in poche varietà consente agli operatori di offrire ai consumatori una elevata omogeneità e continuità delle patate emiliano romagnole sugli scaffali della GDO.

Rispetto all'annata in corso, le condizioni climatiche primaverili hanno fortemente influenzato l'epoca di semina, posticipata di circa 20 giorni rispetto alla norma, con conseguente accorciamento del ciclo vegetativo di 2-3 settimane. Questa situazione sta provocando una riduzione della produzione di circa il 10%, con un numero inferiore di tuberi e leggermente più piccoli. Per contro si stanno scavando patate di qualità molto buona che, secondo i primi rilievi, si caratterizzeranno per una elevata conservabilità.

I dati sia a livello nazionale che a livello europeo confermano questa tendenza al ribasso della produzione, pur con una sostanziale tenuta delle superfici investite.

L'analisi della campagna commerciale in corso evidenzia un andamento commerciale positivo delle patate novelle e, soprattutto, la mancanza di accavallamenti produttivi negli areali italiani come quello siciliano, pugliese e napoletano.

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