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Psr per i giovani in Emilia Romagna: buoni risultati ma non per tutti

"Ho provato ad accedere al bando del Psr-Piano di sviluppo rurale per i giovani in agricoltura, ma a conti fatti non mi conveniva. Quindi al momento resto dipendente di mio padre e verificherò più avanti se ne varrà la pena". E' quanto ci confida un giovane agricoltore di 22 anni che ha l'azienda a indirizzo orticolo in provincia di Ferrara.



"In famiglia ci eravamo mossi per verificare il passaggio generazionale - afferma il giovane - cercando di reperire fondi per nuovi investimenti. A conti fatti, tolte le spese per la compilazione della domanda, il tempo che si perde e quanto avrei potuto ricevere, ho desistito. Mi sarebbero rimasti poco più di 10mila euro che, nel contesto di un'azienda di oltre 100 ettari, sono davvero insignificanti".

Questo è un esempio in negativo, ma non mancano ovviamente anche tante esperienze positive. La Regione Emilia Romagna, pochi giorni fa, ha conteggiato che negli ultimi tre anni sono sorte quasi 1000 nuove imprese agricole guidate da giovani e che hanno sfruttato i vantaggi del Psr.



Sfogliando i dati presentati dalla Regione, nel biennio 2015-2016 sono stati erogati 60 milioni di euro distribuiti a 745 neo-aziende, per una media di 80mila euro ad azienda. Una cifra quindi importante e ben superiore a quanto l'agricoltore sopra menzionato avrebbe ricevuto.

Ora la Giunta dell'Emilia Romagna ha stabilito di erogare altri 20 milioni a disposizione di ulteriori 248 aziende, di cui 98 per aree montane e collinari.
Salgono così in totale a 993 le imprese guidate da giovani nate nel triennio 2015-2017 grazie alle risorse rese disponibili dalla Regione, per un ammontare complessivo di quasi 80 milioni di euro, di cui 37,3 erogati sotto forma di premio di primo insediamento e i restanti 41,8 come contributi sugli investimenti aziendali.

I fondi del Psr a sostegno dei piani di investimento, presentati delle neonate imprese giovanili, coprono con contributi a fondo perduto (che oscillano dal 40 al 50%) le spese sostenute ad esempio per la costruzione e ristrutturazione di immobili a uso produttivo, l'acquisto di macchinari, attrezzature, impianti di lavorazione e trasformazione, gli interventi di miglioramento fondiario, l'allestimento di locali per la vendita diretta, l'acquisizione di programmi informatici, brevetti e licenze e altre poste minori.