A spiegare l'importanza di questo argomento è il chimico agrario di Latina, Mauro Sbaraglia, che abbiamo incontrato di recente in Sicilia.
I test a cui si riferisce Sbaraglia sono in primo luogo quelli fisici, che servono a caratterizzare il terreno da un punto di vista fisico.
I principali test fisici sono:
- Granulometria e tessitura
- Densità apparente
- Caratteristiche idrologiche (capacità di campo e punto di appassimento)
- Permeabilità
- Capacità strutturale
- Altro
I test chimici che caratterizzano il terreno sono:
- Reazione pH
- Conducibilità elettrica (salinità)
- Calcare totale
- Calcare attivo
- Sostanza organica
- Azoto totale
- Fosforo assimilabile
- Microelementi assimilabili (ferro, manganese, rame, zinco, boro)
- Capacità di scambio cationico (C.S.C.)
- Basi di scambio (calcio. magnesio. sodio. potassio. idrogeno)
"Calcare totale e calcare attivo. Il calcare totale rappresenta la totalità dei carbonati presenti nel terreno, in genere carbonato di calcio e carbonato di magnesio aventi dimensioni più o meno grossolane. La frazione più fine del carbonato di calcio che presenta una maggiore attività è detta calcare attivo. Il calcare attivo gioca un ruolo fondamentale nella scelta del portainnesti delle specie arboree in quanto questi ultimi sono stati classificati in base alla resistenza al calcare attivo. Una errata scelta del portainnesto significa un frutteto che manifesterà sempre problemi".
"La frazione organica del terreno è un parametro importante: un suolo con un adeguato contenuto di sostanza organica tende ad avere caratteristiche bio-chimiche ottimali. Importante è anche il ruolo che la sostanza organica ha sulle proprietà fisiche, in quanto tende a stabilizzare la struttura".
"L'azoto totale è un parametro sempre presente nelle analisi del terreno ma ha scarsa importanza per definire gli apporti di fertilizzanti azotati da apportare. Le fertilizzazioni azotate si fanno su base agronomiche e solo in seconda battuta possono essere adeguate sulla base del contenuto di azoto totale. L'analisi di quest'ultimo (nei laboratori di un certo livello) viene eseguita per mera convenienza al fine di evitare di dare ricorrenti spiegazioni agli utenti. Anche il rapporto C/N (rapporto carbonio/azoto) è un parametro a cui si dà in genere troppa importanza" .
"Il fosforo assimilabile estratto mediante il metodo di Olsen (il solo metodo che dà risultati corretti) fornisce un indice di risposta sulla base del quale è possibile definire le fertilizzazioni di arricchimento, di mantenimento, oppure si può decidere di non fertilizzare".
"I principali microelementi necessari per la nutrizione delle piante sono: ferro, manganese, rame, zinco, boro. Sono elementi assorbiti dalle piante in quantità assai ridotte, ma sono molto importanti per la crescita delle colture. Tra le carenze più diffuse vale la pena di ricordare quelle di ferro associate ai terreni calcarei" .
"La capacità di scambio cationico è, insieme alla capacità di ritenzione idrica, la più importante proprietà del terreno. Mentre la ritenzione idrica fa riferimento alla capacità che ha il terreno di trattenere l'acqua per le colture, la capacità di scambio cationico fa riferimento alla capacità del terreno di trattenere i cationi (calcio, magnesio, sodio, potassio, ammonio) sotto forma di scambio e quindi prontamente assimilabili dalle colture. La capacità di scambio è pertanto il" magazzino" dove vengono trattenuti gli elementi cationici. Ai fini di una corretta nutrizione vegetale è importante avere una capacità di scambio cationico adeguata per immagazzinare una giusta quantità di cationi di scambio. Tuttavia, è anche importante che la composizione della capacità di scambio sia bilanciata rispetto ai nutrienti presenti. La capacità di scambio dipende in genere dalla quantità e dal tipo di argilla e dalla sostanza organica. I terreni sabbiosi poveri di sostanza organica hanno capacità di scambio molto basse; al contrario, terreni argillosi più o meno ricchi di sostanza organica hanno capacità di scambio più elevate".
L'interpretazioni delle analisi
"Le analisi del terreno sono relativamente semplici da fare, tuttavia - ha concluso l'esperto - non va dimenticata l'interdipendenza tra parametri tra loro collegati. Molto spesso si vedono certificati analitici in cui le più semplici regole di sintassi chimica sono disattese. La situazione si complica quando si passa all'interpretazione dei dati: la scarsa esperienza interpretativa fa sì che analisi anche ben eseguite siano inficiate da interpretazioni errate o superficiali. Un suggerimento per gli utenti è quello di rivolgersi solo a laboratori di provata affidabilità che sono presenti sul territorio già da molti anni e che quindi hanno un buon bagaglio di esperienza".