Ottima partecipazione di tecnici e imprenditori alla mostra pomologica organizzata dal Crea-OFA di Forlì nei giorni scorsi. L'attenzione è stata concentrata sulle drupacee, ma non è mancato un momento dedicato alle novità su fragola tardiva e rifiorente per la montagna. "Il taglio che abbiamo dato all'iniziativa - spiega il coordinatore del Crea di Forlì Gianluca Baruzzi - è stato quello di lasciare spazio a breeder e vivaisti. In tal modo hanno potuto rivolgersi direttamente ai tecnici delle Op e agli agricoltori presenti. L'evento è stato organizzato nell'ambito delle Giornate scientifiche SOI".
I vivai che erano presenti e hanno esposto erano: F.lli Zanzi, Geoplant, Dal Monte Guido e Vittorio, Battistini, Calderoni, Civ, Daniele Neri, Sant'Orsola. Fra i breeders c'erano Daniela Giovannini e Gianluca Baruzzi del Crea, Stefano Tartarini di Unibo, Stefano Foschi del Crpv e Angelo Minguzzi.
"E' chiaro ormai da alcuni anni - dice Daniela Giovannini - che la ricerca sul fronte drupacee è orientata su qualità organolettica, tenuta sulla pianta, costanza nella produzione. Ma vi è anche un nuovo carattere che assumerà sempre più importanza: la capacità di mantenere produttività di fronte agli estremi climatici. Mi spiego meglio: ormai assistiamo, nel volgere di pochi mesi, a siccità gravi, come nell'estate del 2017, e poi a gelate intense, febbraio 2018, e a piogge copiose come poche settimane fa. E tutto questo si è succeduto nel giro di 10 mesi. Le nuove varietà devono mantenere una produzione costante anche di fronte a queste variazioni climatiche".
Servono quindi piante più rustiche e adattabili ai territori. Prima di vendere una varietà come idonea per un territorio, occorre aver svolto anni di prove su quell'areale. E i maggiori centri vivaistici fanno proprio così.
Anche sul fronte fragola sono state presentate delle novità. Il Crea di Forlì, unitamente a Sant'Orsola, hanno mostrato del materiale rifiorente e una unifera che potrebbero diventare molto interessanti.